Fiba-Confesercenti

Balneari, Rustignoli (Fiba): “30mila imprese a rischio, basta strumentalizzazioni”

"Chiediamo il rispetto della Bolkestein, che va applicata solo se c'è scarsità di risorsa"

«È indispensabile aprire un tavolo fra governo e balneari, e va fatta la mappatura delle coste, non per eludere la direttiva Bolkestein bensì per riconoscere i giusti diritti delle imprese». Lo afferma Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba-Confesercenti, che «sostiene con forza e determinazione l’emendamento di Lega e Forza Italia al milleproroghe in cui si fa proprio riferimento all’istituzione immediata di un tavolo di confronto fra i ministeri di competenza e le associazioni categoria, che deve essere in sede di ministero delle infrastrutture».

«Il tavolo è fondamentale – spiega Rustignoli all’Ansa – perché deve ripartire il percorso di confronto che ha come obiettivo il rispetto della Bolkestein e verificare, con la mappatura, se c’è o non c’è scarsità della risorsa, ossia delle aree demaniali già censite come insediamento turistico ricreativo balneare ma non ancora assegnate. Perché la direttiva va applicata solo se c’è scarsità. Solo la scorsa settimana è stato istituito al Mef il Siconbep, il nuovo sistema informatico per mappare le coste italiane, previsto da una legge dello scorso governo. Se dovesse emergere che la risorsa è scarsa, si dovranno stabilire i valori certi delle imprese balneari e i parametri per le gare. Ma a noi risultano centinaia di lotti disponibili in Italia».

Rustignoli chiarisce che «non si tratterebbe di una proroga fine a se stessa a vantaggio dei balneari. Infatti, con dodici mesi in più non cambia l’esito della nostra agonia. Lo scopo è dare il tempo al governo di riuscire a fare quello che non è stato possibile fare perché c’erano altre priorità, come la guerra e l’emergenza energia. La sentenza del Consiglio di Stato di novembre 2021, per definire la scarsità della risorsa, ha usato parametri non istituzionali presi da Legambiente. Lo Stato invece deve avere dei dati istituzionali per legiferare nel giusto modo. Chi vuole screditarci cita il Papeete e il Twiga, che per me sono due eccellenze, fra l’altro. Ma quelle sono solo due delle trentamila concessioni. Le altre hanno dietro famiglie che si sono ipotecate la casa, e non sono disponibili a farsi espropriare l’impresa».

«L’avere letto che alcune forze politiche dell’opposizione di nuovo attaccano la categoria, strumentalizzando questo differimento dei termini, ci dispiace», prosegue il presidente di Fiba-Confesercenti, riferendosi alle dichiarazioni dei deputati del Partito democratico Andrea Gnassi e Piero De Luca. «Non è possibile che in questo paese non si riesca a fare una discussione su un tema strategico dal punto di vista socio-economico e che riguarda trentamila imprese e famiglie che hanno fatto scelte di vita e investimenti, alle quali deve essere riconosciuto il valore di quanto hanno fatto e i giusti diritti. Nessuno vuole eludere i principi europei, ma chiediamo che si rispetti la legge e non vengano mortificati i diritti degli imprenditori. È arrivato il momento di mettere serietà in questa discussione per arrivare a una soluzione equilibrata».

© Riproduzione Riservata

Fiba Confesercenti

Fiba (Federazione italiana imprese balneari) è la federazione sindacale di categoria degli stabilimenti balneari, in seno a Confesercenti.
Seguilo sui social: