Le Regioni costiere italiane sollecitano il governo a intervenire sulle concessioni balneari, ad oggi prive di una legge che decida il loro futuro. Lo ha annunciato l’assessore al demanio della Regione Liguria Marco Scajola, coordinatore del tavolo interregionale sul demanio marittimo in seno alla Conferenza delle Regioni, che ha incontrato ieri mattina in videoconferenza gli assessori al demanio marittimo di tutte le Regioni italiane. Al centro del dibattito il tema della direttiva Bolkestein e la prossima scadenza delle concessioni, prevista per il 31 dicembre 2023 secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato e dalla legge 118/2022 (ma con la possibilità, in base a quest’ultima, di estendere la validità fino al 31 dicembre 2024 in caso di impossibilità oggettive a espletare i bandi).
«Si è trattato di una riunione per fare il punto su una situazione delicata e importante, che riguarda oltre 35.000 aziende in tutta Italia, radicate e tradizionali», spiega Scajola. «Le Regioni, come sempre, continuano a esprimere un messaggio univoco e unitario: il tema delle concessioni demaniali marittime in questo caso non è solo tecnico, ma anche e soprattutto politico. È necessario un confronto con il governo per sapere quale sia la posizione in merito da parte dell’esecutivo: per questo, scriverò a breve una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga affinché si attivi per programmare un incontro. Il tempo, purtroppo, non è moltissimo».
«Questa proposta di percorso – precisa Scajola – è condivisa da tutte le Regioni, che sono allineate sulla medesima posizione. Il lavoro del tavolo tecnico nazionale è stato fruttuoso grazie all’approfondito e prezioso contributo dei funzionari regionali, nonostante il fatto che non sia stato concesso ai rappresentanti politici delle Regioni di intervenire. I risultati hanno dato, come è ovvio, solo indicazioni tecniche, che però a questo punto rendono necessaria l’espressione di una scelta politica da parte del governo, da assumere nel più breve tempo possibile: i Comuni e le imprese non possono essere lasciati soli».
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