Quest’estate il numero di stabilimenti balneari italiani ha raggiunto quota 7.816 tra spiagge sul mare, sui laghi e sui fiumi. Lo afferma la Camera di commercio di Milano, nel suo report annuale sulle statistiche delle imprese balneari del nostro paese. Rispetto allo scorso anno, quando ammontavano a 7.680 secondo lo stesso studio (vedi notizia), l’aumento degli stabilimenti è del +2,5%.
Analizzando i dati a livello locale, si scopre inoltre che la provincia di Napoli ha superato quella di Rimini per il numero di stabilimenti balneari. Se infatti lo scorso anno era il distretto romagnolo a registrare la presenza più elevata di imprese sulla spiaggia nella nostra penisola, con 441 attività registrate alla Camera di commercio, quest’anno è la provincia campana a detenere il record nazionale con 436 stabilimenti balneari (5,6% del totale italiano e +2,6% in un anno), mentre nel riminese le attività sarebbero calate a 432 – probabilmente a seguito della tendenza a fondere le piccole attività limitrofe. Conclude il podio delle province con più stabilimenti balneari quella di Savona, con 426 imprese.
Per quanto riguarda l’aumento assoluto del numero di stabilimenti balneari, è al sud che si registra la crescita più importante: le prime tre province sono infatti Messina (+8,6% di stabilimenti balneari in un anno), Cosenza (+6%) e Latina (+4,2%).
I dati diffusi dalla Camera di commercio di Milano, basati sul Registro delle imprese al primo trimestre 2018, evidenziano infine che è l’Emilia-Romagna la regione con il più elevato numero di stabilimenti balneari in Italia (1.009 imprese balneari, il 12,9% del totale nazionale), seguita da Toscana (958 stabilimenti per il 12,3% del totale) e Campania (866 stabilimenti, l’11,1%).
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