Attualità

Tutti a Balnearia, senza paura per le aste

Le ultime notizie non devono spezzare l'ottimismo: la trattativa sulla riforma delle spiagge è ancora in pieno corso.

di Alex Giuzio

Hanno destato molta preoccupazione le notizie che abbiamo pubblicato due giorni fa sui tecnici del governo che hanno minacciato di mandare le spiagge a evidenza pubblica nel 2018. Notizie giunte tra l’altro alle porte di Balnearia 2016, importante fiera del settore balneare che inaugura questa domenica a Carrara, e che rischia di essere vissuta con eccessivo pessimismo. Il che sarebbe un errore, e proviamo a spiegarvi perché.

Non siamo noi a creare le notizie, bensì ci limitiamo a riportarle. E purtroppo non possiamo fare a meno di farlo, anche se sono negative e anche se giungono in momenti sbagliati. Non farlo singificherebbe non svolgere correttamente il nostro lavoro. Ma in questo caso, seppure il nostro intento non fosse quello di generare allarmismo, i fatti sono un po’ sfuggiti di mano, perciò vale la pena ritornare sull’argomento e fare qualche precisazione.

Innanzitutto, è bene ricordare (come abbiamo fatto nell’articolo "incriminato": bastava leggere le prime righe anziché fermarsi al titolo) che la minaccia di evidenze pubbliche è stata avanzata da un tecnico del governo, la dottoressa Lucia Serena Rossi. Che è tra coloro che stanno lavorando alla riforma, è vero, ma che nella sua analisi ha forse peccato di un eccessivo tecnicismo, senza tenere conto della delicata trattativa politica e sindacale in corso. Il governo, da parte sua, ha anche dimostrato – con l’incontro della scorsa settimana insieme al ministro Costa – di avere ben presente le specificità del settore balneare italiano e di non avere intenzione di liquidarlo come prospettato dalla Rossi.

Perciò lo ribadiamo: gli stabilimenti balneari non possono andare all’asta nel 2018. Non lo vogliono gli attuali concessionari, non lo vogliono i loro rappresentanti e non lo vogliono le aziende dell’indotto. E nemmeno noi, che siamo sicuri che queste ragioni prevarranno.

Ci sono i sindacati che stanno continuando a trattare e ci sono alcune parti politiche dalla loro parte. Bisogna cercare di mantenere la fiducia, anche se in questi tempi è facile perderla. Ricordandosi, in questo caso, che le intenzioni di un tecnico – per quanto influente possa essere – non potranno mai vincere sulle rivendicazioni di 30 mila imprese che hanno ragioni, diritti e storia a loro favore.

Per questo, è importante presentarsi a Balnearia 2016 in tanti e tutti uniti. Saranno numerosi gli incontri per aggiornarsi sulle varie questioni in ballo, ai quali non si dovrà mancare (qui il programma). Senza dimenticarsi di visitare gli stand delle aziende espositrici, che stanno vivendo allo stesso modo dei balneari questo momento di difficoltà, tentando di infondere un po’ di ottimismo: il 2016 sarà l’anno della riforma delle concessioni balneari, e siamo certi che si giungerà a una soluzione favorevole per gli attuali imprenditori. Che dovranno farsi trovare preparati ai flussi turistici ritornati nelle regioni costiere italiane, dopo che la minaccia del terrorismo internazionale ha reso pericolose alcune mete del Mediterraneo, considerate meno sicure rispetto ai nostri tranquilli stabilimenti balneari.

Insomma, in una soluzione positiva occorre crederci tutti, senza farsi prendere dallo sconforto. La categoria balneare sta lottando da sei anni e non deve fermarsi adesso: lo hanno dimostrato gli oltre duemila imprenditori che la scorsa settimana hanno riempito la piazza SS. Apostoli di Roma, e che con lo stesso spirito siamo certi ritorneranno a Balnearia. Le ultime notizie devono fungere da ulteriore motivazione per continuare.

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