Via libera alla riapertura degli stabilimenti balneari e delle spiagge libere anche in Abruzzo: il governatore Marco Marsilio ha firmato l’ordinanza n. 59/2020 con cui si stabiliscono le misure sanitarie necessarie per il contenimento del coronavirus. Si dovrà rispettare un distanziamento minimo di 3,5 metri tra i pali degli ombrelloni (pari a un’area di 12,25 metri quadri), sia negli stabilimenti balneari che nelle spiagge libere; e in queste ultime i Comuni dovranno addirittura delimitare delle piazzole con nastri per creare delle aree riservate, da prenotare obbligatoriamente tramite app o piattaforme online per avere il diritto ad accedervi.
Dopo le Marche e l’Emilia-Romagna, l’Abruzzo è la terza regione ad avere varato un protocollo ufficiale per gli stabilimenti balneari e per le spiagge. Il governatore Marsilio ha adottato delle misure più restrittive rispetto alle linee guida nazionali approvate ieri dalla Conferenza delle Regioni.
Le regole per gli stabilimenti balneari
In merito all’accoglienza degli ospiti negli stabilimenti balneari, esordisce l’allegato 3 dell’ordinanza che è dedicato nello specifico alle spiagge, «per favorire un accesso contingentato la prenotazione, anche per fasce orarie, preferibilmente obbligatoria, può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti, favorendo altresì un’agevole registrazione degli utenti, anche allo scopo di rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi. Al fine di evitare code o assembramenti alle casse, sarà favorito l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci (card contactless) o con carte prepagate o attraverso portali/app web in fase di prenotazione. I percorsi di entrata e uscita dovrebbero, ove possibile, essere differenziati prevedendo chiara segnaletica nell’orientamento dell’utenza».
Sarà possibile affittare un ombrellone o un lettino anche senza prenotazione, ma il gestore dello stabilimento dovrà comunque raccogliere i dati dell’ospite. Anche gli accessi dovranno avvenire «in modo ordinato al fine di prevenire assembramenti, attraverso percorsi dedicati, prevedendo ove necessario la segnatura della distanza di un metro sulle parti comuni e i camminamenti con maggior passaggio e afflusso di clienti». Inoltre, «la zona ombreggio andrà organizzata garantendo adeguati spazi per la battigia in modo da garantire agevole passaggio e distanziamento fra i bagnanti e i passanti e prevedendo percorsi/corridoi di transito differenziati per direzione e minimizzando gli incontri fra gli utenti». Il layout dovrà tenere in considerazione i seguenti criteri:
- La distribuzione delle postazioni da assegnare ai bagnanti prevedendo la numerazione delle postazioni e la registrazione per ogni postazione degli utenti, stagionali e giornalieri, per quantificare la capacità dei servizi erogabili.
- L’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nella stessa giornata.
- L’accompagnamento alla zona ombreggio da parte di personale dello stabilimento adeguatamente formato, che informi la clientela sulle misure da rispettare.
- Le procedure da seguire in caso di pioggia o cattivo tempo per evitare l’assembramento degli utenti presenti nei locali dello stabilimento.
- La distanza di 3,5 x 3,5 metri tra i pali degli ombrelloni e di 1,5 metri tra lettini.
- Sono vietati l’uso promiscuo delle cabine e le attività ludiche e sportive di gruppo.
- Il personale dovrà indossare la mascherina chirurgica.
Per quanto riguarda la condotta dei clienti, questi dovranno mantenere la distanza interpersonale di un metro e non accedere alla spiaggia in caso di temperatura superiore a 37,5 gradi. L’ordinanza regionale specifica tuttavia che «il titolare dello stabilimento pone in essere tutte le condizioni per il rispetto delle regole e dei comportamenti prescritti dalle presenti linee guida senza tuttavia essere direttamente responsabile di eventuali condotte contrarie da parte dei singoli clienti».
Le regole per le spiagge libere
Più difficili da regolamentare sono le spiagge libere, per le quali la Regione Abruzzo ha previsto norme particolarmente stringenti, a partire da «un’intensa attività di comunicazione e sensibilizzazione, oltre che con gli strumenti tradizionali, anche attraverso social media, volta a favorire un comportamento corretto e consapevole da parte dell’utenza», per arrivare a delle regole molto specifiche:
- valutate disposizioni volte a limitare lo stazionamento dei bagnanti sulla battigia per evitare assembramenti;
- essere preliminarmente mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento (ombrellone/sdraio/sedia) – per esempio con posizionamento di nastri – per permettere agli utenti un corretto posizionamento delle attrezzature proprie nel rispetto del distanziamento ed al fine di evitare l’aggregazione;
- essere definite turnazioni orarie, mediante la prenotazione degli spazi codificati, anche attraverso utilizzo di app/piattaforme online. Al fine di favorire la prenotazione stessa può, altresì, essere valutata la possibilità di prenotare contestualmente anche il parcheggio, prevedendo anche tariffe agevolate, ove possibile.
- assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni, come ad esempio i servizi igienici, se presenti;
«La regolamentazione delle spiagge libere può essere garantita anche attraverso idonee convenzioni con soggetti pubblici e privati da attivare a cura del Comune territorialmente competente», specifica l’ordinanza.
Il protocollo integrale
- Scarica l’allegato 3 dell’ordinanza n. 59/2020, contenente tutti i protocolli sanitari da rispettare in spiagge e stabilimenti balneari.
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