La Regione Marche ha approvato il suo protocollo per la riapertura degli stabilimenti balneari rispettando le misure di sicurezza sanitaria per il contenimento del coronavirus. Si tratta della prima regione ad avere varato delle linee guida ufficiali, che sono state presentate ieri mattina dal governatore Luca Ceriscioli, dal presidente regionale Anci Maurizio Mangialardi e dagli assessori di riferimento Manuela Bora e Moreno Pieroni.
Secondo quanto previsto dal protocollo, gli stabilimenti balneari potranno aprire il 29 maggio e dovranno garantire un’area di 10,5 metri quadrati per ogni ombrellone piantato e una distanza minima di 1,5 metri tra lettini (che aumentano a 2 metri per quelli a riva senza ombrellone). Per quanto riguarda le spiagge libere, invece, queste saranno tutte liberamente fruibili ma occorrerà mantenere una distanza di 2 metri tra i teli stesi sulla sabbia e di 4 metri tra gli ombrelloni. I Comuni hanno anche la facoltà di assegnare in concessione temporanea alcune porzioni di spiaggia libera confinanti con gli stabilimenti balneari, per un massimo di 12 metri lineari, al fine di collocare le attrezzature e limitare così la perdita di ombrelloni per le imprese più piccole; nonché di contingentare gli accessi alle spiagge libere per evitare eccessivi affollamenti.
Ma le regole per gli stabilimenti balneari non finiscono qui: le attività ludico-sportive saranno consentite a patto di rispettare il distanziamento fisico di un metro tra persone (facile per le bocce, meno per il beach volley), così come le aree gioco per bambini potranno essere installate solo se si sarà in grado di assicurare la vigilanza al rispetto del metro di sicurezza. Gli ingressi alle piscine dovranno essere limitati (massimo 4 persone ogni 10 metri quadri) e le attrezzature dovranno essere sanificate a ogni cambio di cliente.
Ancora, i servizi igienici dovranno essere puliti regolarmente e dotati di dispenser con gel igienizzante all’ingresso, mentre per le docce si consiglia di impedire l’accesso alle cabine per favorire quelle all’aperto. Il protocollo non tratta invece dei servizi di bar e ristorazione, rimettendosi alle linee guida che saranno decise a livello nazionale.
Il governatore Ceriscioli ha annunciato che i controlli per il rispetto delle regole saranno affidati alle forze dell’ordine e in particolare alla polizia municipale dei vari Comuni costieri.
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