Attualità

Spiagge, le Regioni chiedono più autonomia al governo

Una lettera del coordinatore degli assessori regionali al turismo Lolli al ministro Franceschini invita a convocare il prima possibile un tavolo di lavoro sulla riforma.

di Alex Giuzio

Le Regioni italiane continuano a insistere con il governo per risolvere il prima possibile le problematiche delle imprese balneari italiane. Dopo le assemblee organizzate al Sun dalle associazioni di categoria, che hanno sancito una nuova alleanza tra imprenditori e giunte regionali, lo scorso martedì il vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli ha scritto al ministro del turismo Dario Franceschini e al suo sottosegretario Francesca Barracciu (che però il giorno dopo si è dimessa) per chiedere l’istituzione di un tavolo di lavoro che porti a definire la tanto attesa riforma.

Lolli, in quanto coordinatore di tutti gli assessori regionali al turismo, ricordando la «situazione generale di tensione e incertezza» per le oltre 30 mila imprese balneari italiane, nella sua lettera chiede di «dare immediato avvio al tavolo di lavoro prospettato nell’ultimo incontro del Comitato permanente per il turismo», invitando a «elaborare una nuova e moderna legislazione nazionale in grado di essere il quadro di riferimento normativo per ogni Regione, e consentire alle stesse di approvare celermente le disposizioni attuative  in grado di cogliere, insieme ai Comuni litoranei, le specificità di ogni territorio e indirizzare al meglio i programmi di sviluppo delle concessioni».

Le Regioni, in poche parole, chiedono al governo maggiore autonomia nel decidere il futuro delle proprie spiagge. Una strada che ha trovato il favore anche dei sindacati balneari, ma ora bisogna convincere il governo; e le dimissioni del sottosegretario Barracciu arrivate nel frattempo non fanno che complicare la questione.

Il testo completo della missiva di Lolli è disponibile cliccando qui.

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