di Alex Giuzio
Il governo non varerà la riforma delle concessioni balneari finché la Corte di giustizia europea non si pronuncerà sulla legittimità della proroga al 2020. Lo ha annunciato il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi (nella foto) che lo scorso martedì ha incontrato il commissario europeo al mercato interno Elżbieta Bieńkowska.
«Nel corso dell’incontro – si legge nella nota stampa – è stata ribadita dal governo italiano l’estrema importanza, anche sotto il profilo politico, del tema delle concessioni balneari. Gozi ha confermato la disponibilità dell’Italia a proseguire il dialogo con la Commissione nella prospettiva di una riorganizzazione del settore. Al riguardo, il sottosegretario ha posto la questione dei due ricorsi attualmente pendenti di fronte alla Corte di giustizia europea e della conseguente necessità di attendere le sue pronunce pregiudiziali prima di introdurre una nuova disciplina. Un aspetto formale su cui la commissaria Bieńkowska ha espresso piena disponibilità alla collaborazione».
Al vaglio della Corte di giustizia europea c’è infatti il giudizio sulla legittimità della proroga delle concessioni balneari al 31 dicembre 2020, disposta dal governo Monti in seguito all’abrogazione del rinnovo automatico, in modo da avere più tempo per legiferare in materia. In due distinte sentenze – una riguardo le concessioni lacustri e una relativa alle concessioni marittime – i Tar rispettivamente della Lombardia e della Sardegna hanno messo in dubbio la validità di questa proroga in relazione alla direttiva europea sui servizi detta ‘Bolkestein’, rimettendosi al giudizio della Corte Ue. Un’eventuale pronuncia negativa da parte di quest’ultima riporterebbe le concessioni demaniali all’originaria scadenza del 31 dicembre 2015. A difesa della proroga al 2020 si sono schierati l’Avvocatura di Stato e due atti di opposizione di Cna Balneatori, di cui uno condiviso anche da Sib-Confcommercio.
Il sottosegretario Gozi, con la dichiarazione al commissario Bieńkowska, ha ufficializzato quanto anticipato lo scorso 18 maggio nel corso di un incontro con i rappresentanti di Cna Balneatori (vedi notizia), e cioè che il governo attenderà il giudizio della Corte europea prima di presentare la riforma delle concessioni balneari. Sembrano dunque sfumare le recenti indiscrezioni che affermavano un possibile voto della riforma in parlamento già nel mese di luglio, dato che la pronuncia della Corte di giustizia Ue è attesa per settembre.
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