L’ente di normazione Uni ha aperto la fase di consultazione pubblica per il suo progetto di prassi di riferimento dal titolo “Stabilimenti balneari – Linee guida per la sostenibilità ambientale, l’accessibilità, la qualità e la sicurezza dei servizi”. Il documento, elaborato in collaborazione con Legambiente, è stato messo a disposizione per ricevere le osservazioni di imprenditori balneari, gestori di spiagge, fornitori e di tutti coloro che fanno parte del settore della balneazione attrezzata. È possibile consultare il progetto e inviare le proprie osservazioni in una pagina dedicata nel sito web dell’Uni, entro il 14 luglio 2020. Una volta concluso il progetto, Uni elaborerà i criteri ufficiali per migliorare la qualità, l’ecosostenibilità e l’accessibilità degli stabilimenti balneari.
Tra le linee guida contenute nella bozza di 55 pagine si possono leggere suggerimenti come disporre un punto di accoglienza dei clienti all’ingresso dello stabilimento balneare, dotare almeno il 10% dei lettini con gambe più alte (50 cm) per il comfort di disabili e anziani, collocare camminamenti orizzontali per far raggiungere più comodamente gli ombrelloni e dotarli di portaoggetti con serratura, garantire proposte per vegetariani e intolleranti alimentari nel proprio menu, prediligere arredi in materiale naturale o in plastica riciclata.
«Il documento fornisce agli operatori del settore turistico-balneare gli elementi necessari per impostare, gestire e verificare i servizi offerti, garantendo al cliente adeguati livelli di sostenibilità ambientale, accessibilità, qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente circostante», spiega un comunicato dell’Uni. «L’attività di elaborazione della prassi di riferimento, coordinata da Uni, ha visto il contributo degli esperti di Legambiente che hanno lavorato per predisporre delle linee guida per gli stabilimenti balneari al fine di monitorare e migliorare la qualità dei servizi offerti, la sostenibilità ambientale e sociale, l’accessibilità di strutture e servizi, in funzione della peculiarità della località, delle dimensioni della spiaggia e delle caratteristiche specifiche dello stabilimento stesso».
La prassi potrà essere utilizzata da tutti gli stabilimenti balneari che forniscono servizi principali e accessori alla balneazione, dotati di opportune strutture situate sul demanio marittimo, lacustre e fluviale. «Il documento tiene conto e si integra con il contesto normativo esistente e in particolare si propone di sostituire la UNI/PdR 1:2012 ed è complementare alla UNI ISO 13009:2018, in quanto fornisce elementi di applicazione specifici al contesto nazionale», precisa l’Uni, ricordando che «le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento».
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