Veneto

Sindaci costa veneta fanno il punto su concessioni balneari

Con l’avvicinarsi della scadenza delle concessioni demaniali del 31 dicembre 2023, stabilita dal Consiglio di Stato e dalla legge 118/2022, i primi cittadini della Conferenza dei sindaci del litorale veneto si sono riuniti ieri per fare il punto e confrontarsi. Già nel 2022 le amministrazioni costiere della regione avevano cercato di anticipare qualsiasi possibile problematica, producendo coralmente un regolamento d’uso del demanio marittimo. A un anno di distanza, quindi, i primi cittadini si sono riuniti per fare il punto sulla situazione attuale e riflettere in merito al problema delle gare per l’affidamento delle concessioni balneari in scadenza, dovendo ottemperare alla normativa attualmente vigente.

«Abbiamo affrontato un’importante percorso l’anno scorso producendo un documento importante per tutte le amministrazioni: il regolamento d’uso del demanio marittimo», sottolinea Roberta Nesto, presidente della Conferenza dei sindaci del litorale veneto e sindaca di Cavallino-Treporti. «Tante amministrazioni l’hanno assunto come documento fondamentale di riferimento, e alcune amministrazioni lo faranno nei prossimi mesi. Le nostre squadre di lavoro sono quindi pronte per affrontare nel migliore dei modi questa scadenza».

Le amministrazioni sono pronte ad affrontare il futuro sulla tematica, qualunque esso sia, ma attendono tuttavia ancora un provvedimento definitivo da Roma. «Abbiamo ritenuto di fare un punto e vedere come la situazione sta evolvendo nei territori, quali passi sono stati fatti dalle singole amministrazioni, anche se auspichiamo sempre ci sia un provvedimento da Roma, rispettoso delle normative comunitarie ma soprattutto rispettoso dei nostri imprenditori: che salvaguardi i posti di lavoro e le economie che finora hanno reso grande la costa veneta», aggiunge Nesto.

Ogni territorio costiero è differente per morfologia, flussi turistici e situazioni concessorie: anche da qui nasce la necessità di un nuovo confronto in vista dell’avvicinarsi della scadenza imposta dal Consiglio di Stato. «A livello di costa siamo in una situazione molto variegata, per questo era necessario fare questa nuova analisi», sottolinea la sindaca. «Abbiamo delle amministrazioni che hanno raccolto delle manifestazioni d’interesse e che le hanno pubblicate, come anche ci sono Comuni che stanno cominciando ad affrontare il tema in questi giorni. Attraverso il confronto di oggi cerchiamo di far emergere una linea comune da seguire che possa salvaguardare i principi e le norme, ma che salvaguardi anche i posti di lavoro. La situazione parte comunque da una norma su cui basarsi: la sentenza del Consiglio di Stato a sezioni unite. I principi sono stati fissati e il regolamento d’uso li ha recepiti, creando un provvedimento che possa essere veramente preso a riferimento. Nelle situazioni “normali”, quindi, le amministrazioni possono tranquillamente raccogliere le manifestazioni d’interesse e pubblicarle; se poi non si presentano questioni di particolare complessità, si potrà andare in assegnazione anche in base alla legge regionale 33, che è un’ottima legge. Nel momento invece in cui ci siano situazioni di complessità, già da normativa vigente, c’è la possibilità di prorogare la concessione al 2024».

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