«La manovra finanziaria di fine anno è l’ennesima occasione persa per dare certezza agli operatori balneari italiani». Lo dichiara il presidente del Sib-Confcommercio Antonio Capacchione, in seguito alla bocciatura di tutti gli emendamenti in materia di demanio marittimo. «Nelle scorse settimane – spiega Capacchione – abbiamo tentato di intervenire sulla manovra finanziaria per rafforzare le norme esistenti che assicurano la continuità aziendale e per eliminare ingiustificate disparità di trattamento delle aziende balneari nella fruizione delle misure economiche anticovid. A tal fine abbiamo proposto molteplici proposte emendative sia alla legge di bilancio 2021 sia al decreto ristori, che sono state effettivamente presentate da parlamentari appartenenti a diversi schieramenti politici. Purtroppo nessuno di questi emendamenti è stato approvato dal governo e dal parlamento».
In particolare, gli emendamenti si proponevano di:
- superare l’inerzia degli enti concedenti nell’applicazione dell’articolo 1 commi 682 e 683 della legge 145/2018 mediante l’estensione dell’istituto del cd silenzio assenso;
- rafforzare quanto disposto con l’articolo 182 secondo comma del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 a garanzia della continuità aziendale nell’attuale situazione pandemica;
- estendere esplicitamente anche agli stabilimenti balneari il credito di imposta per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture turistiche e la fruizione del credito di imposta per i canoni di locazione;
- chiarire che l’epidemia in corso costituisce una causa eccezionale di riduzione del canone demaniale, così come previsto dalla normativa vigente e ingiustamente negato dall’Agenzia del demanio.
«Ringraziamo i parlamentari che ancora una volta hanno concretamente dimostrato vicinanza alla nostra categoria e condivisione della giustezza delle nostre richieste», conclude Capacchione. «Stigmatizziamo il grave errore del governo e del parlamento che hanno perso l’ennesima occasione per dare certezza alla balneazione attrezzata italiana e per eliminare ogni disparità di trattamento con le altre imprese turistiche, e continueremo nella battaglia per la messa in sicurezza amministrativa ed economica delle nostre aziende».
Tuttavia, tra gli emendamenti approvati in legge di bilancio, se ne segnala uno che riguarda gli stabilimenti balneari, di natura economica e non normativa: si tratta dell’esonero dal pagamento della prima rata dell’Imu per il 2021, stabilito per tutte le aziende turistiche come misura di sostegno per la crisi del Covid-19 (vedi notizia »).
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