Attualità

Ritirata la risoluzione Lodolini sulle aste delle spiagge

Il deputato del Pd ha comunicato la notizia in seguito alle polemiche dei giorni scorsi. 'Prima il governo si confronterà nuovamente con i sindacati di categoria'.

di Alex Giuzio

pouf Pomodone

È stata ritirata la risoluzione del deputato Emanuele Lodolini (Pd) che doveva essere discussa due giorni fa in VI Commissione Finanze per invitare il governo a istituire una cabina di regia per varare la riforma del demanio marittimo prevedendo le evidenze pubbliche per le concessioni balneari (leggi notizia precedente). Lo ha comunicato Lodolini stesso al Sindacato italiano balneari, dopo che la sua risoluzione aveva scatenato l’opposizione delle associazioni di categoria poiché ricalcava le bozze di legge circolate nei mesi scorsi che non prevedevano adeguate tutele per gli attuali imprenditori, i quali rischiano di perdere le proprie attività sulla spiaggia senza che siano riconosciuti i loro importanti investimenti. Lodolini ha inoltre preso l’impegno di attivarsi in Commissione Finanze per convocare al più presto un confronto con le organizzazioni balneari.

Il primo sindacato a reagire è stato Cna Balneatori, che lo scorso mercoledì, due giorni dopo la presentazione della risoluzione Lodolini, con il coordinatore nazionale Cristiano Tomei ha fatto sapere che «è impensabile parlare di sistema balneare italiano – sistema complesso e articolato, tradizione ed eccellenza unica in Europa e nel mondo – senza le 30 mila imprese balneari in attività che, con il ricorso alle aste o alle evidenze pubbliche, ne uscirebbero distrutte e completamente snaturate».

Cna Balneatori aveva inviato al presidente e a tutti i componenti della VI Commissione Finanze una documentazione per informarli di essere «d’accordo sull’istituzione urgente di una cabina di regia per affrontare il riordino normativo della materia», ma reputando «necessario verificare il diritto delle attuali imprese balneari ad avvalersi di un periodo di attività non limitata, concetto che siamo ormai certi di poter sostenere su base giuridica». Base giuridica che è stata proprio fornita con la documentazione, composta tra l’altro dal memorandum fatto redigere dall’avvocato Ettore Nesi per dimostrare il diritto degli imprenditori balneari a non perdere la propria attività.

Subito sono seguite le associazioni Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Assobalneari-Confindustria e Oasi-Confartigianato, che analogamente hanno informato i deputati della VI Commissione di essere d’accordo con l’istituzione di una «autorevole "cabina di regia" che potrebbe essere un ottimo strumento per arrivare al più presto al riordino della materia», ma ricordando che le organizzazioni sindacali hanno già «richiesto con forza la necessità di prevedere un diverso trattamento tra il rilascio delle nuove concessioni e il rinnovo di quelle esistenti (doppio binario, così come già legiferato in Spagna e Portogallo dove è stato garantito un regime transitorio di lunghissima durata a beneficio delle concessioni vigenti)».

Forse proprio per questa immediata opposizione delle associazioni di categoria, in VI Commissione Finanze lo scorso mercoledì è stato deciso di ritirare la risoluzione Lodolini dopo che il suo autore l’ha presentata. «Emanuele Lodolini, tramite il Sib Marche – questa la notizia diffusa oggi dal Sindacato italiano balneari – ci ha comunicato di avere ritirato la sua risoluzione in merito al nuovo ordinamento delle concessioni demaniali marittime turistico-ricreative. Ha, invece, confermato il proprio impegno affinchè la Commissione Finanze della Camera dei Deputati convochi al più presto un’audizione dei sindacati di categoria per un confronto in merito ai gravi problemi degli imprenditori balneari».

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