Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea, il governo Meloni non ha più scuse: occorre approvare subito una legge per decidere come gestire il rinnovo delle concessioni balneari, in scadenza il 31 dicembre 2024. La Corte Ue è stata chiara: sulle spiagge, afferma la pronuncia dello scorso 20 aprile, va applicata la direttiva Bolkestein, e occorre effettuare una mappatura del demanio marittimo per verificare la quantità di litorale già occupato e di quello ancora concedibile. È proprio questo il primo passo che l’esecutivo è chiamato a fare, in diretta continuità con la legge sulla concorrenza approvata lo scorso agosto dal governo Draghi, che ha deciso l’istituzione del nuovo sistema “Siconbep” per effettuare una ricognizione di tutte le coste italiane. A confermarlo è il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sul Sole 24 Ore: «Si farà la mappatura e le cose che si devono fare, peraltro alcune Regioni sono più avanti, altre più indietro. Ma con equilibrio».
Il problema è che finora il governo ha perso tempo anziché portarsi avanti con la mappatura, nonostante questa rappresentasse una priorità anche prima della sentenza della Corte Ue. E così ora ci si ritrova con la scadenza dei titoli tra pochi mesi e la necessità di avviare una lunga e complessa ricognizione, redigere il decreto sulla riforma delle concessioni e dare tempo ai Comuni per procedere con i rinnovi. Le proroghe automatiche, ha ribadito la pronuncia della Corte europea, non sono più ammissibili e sembra proprio che l’esecutivo non sappia come risolvere la situazione in pochi mesi. L’importante è che si smetta di affrontare la questione con superficialità e propaganda, come purtroppo è stato fatto finora: migliaia di imprese che compongono un tessuto economico di primaria importanza per l’Italia sono in balia dell’incertezza più totale, pertanto occorre mettersi al lavoro subito con serietà e concretezza, in modo da risolvere la questione entro l’estate.
In questo senso, un altro segno che si attende dall’esecutivo è la convocazione del tavolo tecnico tra i ministeri competenti e le associazioni di categoria, previsto sempre dalla legge sulla concorrenza. Per una riforma così complessa, occorrerà mettere a confronto svariate istanze e competenze, e pertanto è urgente che il tavolo venga convocato quanto prima, allargandolo ai rappresentanti di Regioni e Comuni che dovranno gestire la difficile partita del rinnovo dei titoli.
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