Il gruppo consiliare del Partito democratico della Regione Marche ha elaborato una mozione in materia di concessioni balneari, che sarà presentata alla prossima seduta dell’assemblea legislativa regionale, per impegnare il presidente della giunta regionale a sollecitare il governo nazionale ad approvare una riforma del settore che includa forme di tutela per gli attuali titolari di stabilimenti balneari, tra cui il riconoscimento del valore commerciale. Primo firmatario della mozione è il capogruppo Pd in consiglio regionale Maurizio Mangialardi.
«Premesso che con le sentenze n. 17 e 18 dell’adunanza plenaria, pubblicate il 9 novembre, il Consiglio di Stato, rimarcando l’eccezionale capacità attrattiva del patrimonio costiero nazionale, ha affermato che la perdurante assenza di una disciplina nazionale organica delle concessioni demaniali marittime genera una situazione di grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza imposte dal diritto dell’Ue – esordisce la mozione – perché consente proroghe automatiche e generalizzate delle attuali concessioni, l’ultima peraltro della durata abnorme, sino al 31 dicembre 2033, così impedendo a chiunque voglia entrare nel settore di farlo, […] il Consiglio di Stato ha, di fatto, annullato l’attuale proroga delle concessioni balneari al 2033 e imposto di di riassegnare i titoli entro due anni tramite evidenza pubblica, ritenendo illegittima la legge del 2018 che prorogava le concessioni fino alla fine del 2033 stabilendo che le concessioni in essere sono valide fino al 31 dicembre 2023».
«Ritenuto urgente che il governo affronti in modo definitivo la materia, attraverso una legge di riordino delle concessioni demaniali con finalità turistico ricreative, che dovrà essere concordata con l’Unione europea per evitare di incorrere in procedure di infrazione che continuerebbero a mettere a rischio un comparto fondamentale per l’economia turistica nazionale e regionale, e che definisca i criteri per la messa a bando degli stabilimenti balneari; e tenuto conto che è fondamentale il fatto che venga riconosciuto alle Regioni nell’ambito dei limiti minimi e massimi di durata delle concessioni che verranno stabiliti dalla legislazione nazionale, di modulare la durata delle stesse in modo da assicurare un uso rispondente all’interesse pubblico e alle peculiarità territoriali, ma anche proporzionato all’entità degli investimenti, anche al fine di favorire le innovazioni, peraltro richieste dalla transizione ecologica», la mozione «impegna il presidente della giunta regionale a sollecitare l’adozione di una legge nazionale contenente la revisione e il riordino definitivo della disciplina delle concessioni demaniali marittime e delle modalità di affidamento che, nel rispetto dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento, di garanzia dell’esercizio, dello sviluppo e della valorizzazione delle attività imprenditoriali, contenga criteri che, nel rispetto della par-condicio, consentano anche di valorizzare l’esperienza professionale e il know-how acquisito da chi ha già svolto attività di gestioni di beni analoghi, anche tenendo conto delle capacità di interazione del progetto con il complessivo sistema turistico-ricettivo del territorio locale, nonché di tutelare e riconoscere il lavoro, la professionalità e gli investimenti fatti dagli imprenditori balneari e più in generale il valore aziendale delle imprese esistenti, deve essere riconosciuto il valore commerciale delle attività imprenditoriali preesistenti, coinvolgendo le Regioni nel percorso di definizione dei requisiti per l’assegnazione delle concessioni balneari turistico ricettive».
Ancora, la mozione impegna il presidente a «chiedere al governo e al parlamento, in tutte le sedi istituzionali opportune e anche attraverso la Commissione infrastrutture, mobilità e governo del territorio e la Commissione politiche per il turismo della Conferenza delle Regioni, che la legge nazionale attribuisca alle Regioni la competenza a prevedere i criteri e i requisiti dell’accesso ai bandi di gara, per tutelare le peculiarità di ogni territorio e contribuiscano alla promozione del settore turistico; a creare una cabina di regia regionale con gli enti locali interessati, Anci Marche e tutti gli stakeholders, al fine di definire una linea di lavoro unitaria; a sollecitare al contempo la creazione di una cabina di regia nazionale tra la Regione, il governo, gli enti locali o le loro rappresentanze; a trasmettere il presente atto ai parlamentari eletti nelle circoscrizioni delle Marche affinché si attivano per presentare proposte legislative ed emendative che vadano nella direzione sopra indicata».
Per approfondire
- Scarica il testo integrale della mozione »
(pdf, 3 pagine)
© RIPRODUZIONE RISERVATA