Pur essendo sul mare, la necessità di dotarsi di una piscina per uno stabilimento balneare è sempre più sentita. Una piscina, infatti, rappresenta la possibilità di fare il bagno in un’acqua sempre pulita, calma e sicura, senza dover fare i conti con la variabilità del mare. Questo è importante soprattutto dal momento che ormai la vacanza è molto corta, tendenza ormai da tempo consolidata. Ma affinché la piscina non si trasformi da opportunità a problema, è indispensabile affrontare la programmazione, la progettazione e la costruzione con le idee chiare su cosa sia possibile e d’obbligo fare e cosa no.
Certamente la legislazione vigente non aiuta, poiché in Italia la realizzazione e la gestione delle piscine è stata fatta rientrare nell’ambito della salute ed è diventata materia concorrente con le Regioni. Ciò ha portato a una totale confusione tra le numerose e diverse disposizioni regionali, laddove esistono, e a una profonda incertezza sul da farsi nelle Regioni che non hanno deliberato. In aggiunta, anche la gestione delle spiagge è di competenza regionale, come tutto il settore dell’urbanistica, il che aggiunge un elemento ulteriore di difficoltà quando si intenda posizionare la piscina direttamente sulla spiaggia. Si sono quindi diffuse, negli ultimi anni, molte convinzioni del tutto errate, che potrebbero portare alla realizzazione di impianti non a norma, con le conseguenze del caso.
Prima di illustrare i permessi edilizi necessari per costruire una piscina in uno stabilimento balneare, va fatta una doverosa premessa: la stessa confusione che affligge chi deve realizzare una piscina colpisce anche gli enti di controllo. Non va quindi intesa come rassicurazione del giusto operato un eventuale silenzio degli uffici tecnici dei Comuni, che spesso in materia sono meno competenti di chi procede alla richiesta di informazioni o presenta una pratica edilizia. I problemi, quindi, raramente si presentano al momento della costruzione, ma possono diventare davvero gravi in caso di incidente. Durante un eventuale processo, infatti, i periti saranno in grado di cercare nelle pieghe di leggi e norme qualcosa di sbagliato, ed è molto probabile che lo troveranno. È quindi davvero importante affidarsi a persone esperte che siano in grado di conoscere, valutare e spiegare ogni singola situazione e non fidarsi del “sentito dire”.
I permessi edilizi per le piscine negli stabilimenti balneari
Qualunque tipologia di piscina necessita di un permesso edilizio. I permessi sono di varia tipologia e si differenziano nella loro applicazione anche a seconda della tipologia di piscina che si intende installare, ma anche una semplice piscina fuori terra necessita di permessi.
Va inoltre considerato il fatto che le strutture balneari, per propria natura, si trovano sempre in zone soggette a vincolo ambientale, o comunque soggette alle disposizioni del demanio. In questi casi va fatta molta attenzione, perché potrebbe non essere consentito il posizionamento delle vasche fuori terra senza il permesso della Sovrintendenza. Ci sono state molte sentenze della Cassazione su questo argomento, e tutte sono state concordi sull’affermare la necessità di una autorizzazione, anche per vasche senza l’appoggio su una struttura in cemento. In una situazione come quella della costruzione delle piscine sull’arenile, è quasi scontato che i permessi, oggi, vengano accordati solamente se le piscine sono fuori terra e smontabili. In alcune Regioni è in vigore addirittura l’obbligo di smontarle a ogni fine di stagione.
A questo proposito, va fatta una importante distinzione tra due tipologie diverse di piscina:
- la piscina temporanea, che viene rimossa definitivamente (senza rimontarla la stagione successiva!) dopo 180 giorni;
- la piscina stagionale, che cioè viene rimontata a ogni stagione.
I permessi per le strutture temporanee sono chiaramente identificati: si tratta di edilizia libera e necessitano solamente di comunicazione preventiva, ma solo a patto che non insistano vincoli ambientali sull’area, cosa praticamente impossibile su una spiaggia. Le strutture stagionali invece devono essere specificamente normate dalla Regione, perché non esistono nel Testo unico dell’edilizia.
Conclusioni
È quindi assolutamente necessario, ma questo i balneari lo sanno bene, avere informazioni specifiche prima di installare una vasca, piccola o grande che sia, perché nessuna tipologia è esente dalla richiesta di permessi di qualche tipo. Nel caso invece di una piscina interrata, è necessario procedere con un permesso di costruire, o in alcuni casi con una SCIA, e se è necessario il permesso della Sovrintendenza i tempi si allungano.
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