«Un accordo tra Governo e Regioni potrebbe rendere nulla la direttiva Bolkestein, e questo accordo finalmente sta diventando realtà». L’onorevole Gianluca Pini, rappresentante della Lega Nord, regala speranze agli operatori balneari di tutta la penisola. «Giovedì scorso – spiega Pini – è stata presentata una prima bozza di intesa: l’intento di entrambe le parti è quello di spazzare via una direttiva europea che eliminerebbe il nostro modello turistico balneare».
Anche se l’onorevole si riferiva alla Romagna, terra dalla quale proviene, è indubbio che se l’accordo prendesse realtà il beneficio andrebbe agli operatori di tutta Italia. «La bozza, presentata dal ministro Calderoli, rispecchia la maggior parte delle richieste indicate nel documento redatto da tutte le associazioni di categoria», ha aggiunto Pini. A quanto pare, l’accordo darebbe la possibilità alle regioni di decidere autonomamente la disciplina di assegnazione delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative, a patto che la procedura sia pubblica e che rispetti i principi generali relativi ai contratti pubblici. Il Governo, a quanto dichiarato da Pini, si impegnerebbe inoltre ad allungare la durata delle concessioni da 12 a 30 anni, nonchè a sostituire le regioni che entro novanta giorni dall’approvazione dell’accordo non avranno preso alcuna decisione ufficiale.
Altra buona notizia è che verrà assicurato qualsiasi indennizzo del valore commerciale di un’azienda, nel caso quest’ultima sia costretta a cedere la propria concessione. E’ indubbio che in pochi mesi il Governo ha fatto parecchi passi avanti: con questo ritmo di sicuro una decisione definitiva verrà presa entro il 2015, fatidica data di scadenza delle concessioni secondo la direttiva Bolkestein. Anche se, a quanto pare, l’intenzione dell’attuale Governo è quella di lasciare il problema da risolvere alle singole Regioni.
Gli operatori balneari, tuttavia, sono soddisfatti solo a metà: dalla bozza di accordo del Governo, infatti, è completamente scomparso l’articolo 5 contenuto nel documento presentato dai sindacati. Quest’ultimo punto prevedeva, insieme al trasferimento del demanio agli enti locali, l’eventualità di eliminare la natura demaniale della fascia su cui sono presenti i servizi balneari, trasferendone la titolarità agli operatori con il vincolo di non adibirla ad usi abitativi. Ma il Governo ha ignorato questo passaggio, che poteva rappresentare la definitiva salvezza degli operatori balneari, lasciando la patata bollente alle singole Regioni.
Alex Giuzio
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