La grave erosione costiera mette a rischio il futuro turistico di un importante tratto della costa abruzzese: per questo servono misure di protezione drastiche e immediate. Lo chiede Franchino Giovannelli, referente di Cna Balneari Abruzzo ad Alba Adriatica, località del teramano investita da una violenta mareggiata che ha provocato danni ingenti a spiagge, stabilimenti e attrezzature. Ma non sono da meno le devastazioni nel resto della costa abruzzese.
Il grido di dolore dei balneari domani troverà un’eco nell’aula del consiglio regionale all’Aquila, dove si discuterà proprio di erosione della costa e di misure per proteggere il litorale. «Assistiamo a un vero disastro provocato dalle mareggiate – dice Giovannelli – che hanno causato danni serissimi agli stabilimenti. Siamo ormai all’sos, alla sopravvivenza».
Riguardo alla situazione specifica di Alba Adriatica, sottolinea Giovannelli, «il punto è legato alla necessità di interventi drastici su un pezzo del litorale teramano, quello che tecnicamente riguarda l’unità fisiografica che va da Giulianova a Martinsicuro. Un tratto di una quindicina di chilometri che richiede interventi non più rinviabili, ma assolutamente drastici. Interventi che gli operatori individuano solo nella posa di scogliere frangiflutto, le sole in grado di offrire una protezione efficace: ogni altro intervento, come il ripascimento, può servire solo salvare la stagione, non il destino di un tratto di costa dell’Abruzzo».
«Nella mia concessione – aggiunge il referente di Cna Balneari – dovrei contare su 80-90 metri di spiaggia, ma oggi l’acqua lambisce lo stabilimento. Ecco di cosa parliamo». E domani, come detto, i balneari abruzzesi saranno all’Aquila per difendere le proprie ragioni: «È una battaglia per la sopravvivenza – conclude Giovannelli – ma stavolta la Regione deve comprendere che occorre davvero passare dalle parole ai fatti. E subito».
© Riproduzione Riservata