Sib-Confcommercio

Manovra, ennesimo appello del Sib per salvare i balneari pertinenziali

L'associazione di Confcommercio propone nuovi emendamenti e chiede il sostegno del governo

«Sulla questione dei pertinenziali abbiamo deciso di incalzare il parlamento, impegnato in queste ore sulla manovra di bilancio». Lo annuncia il presidente del Sib-Confcommercio, Antonio Capacchione, rendendo note le lettere inviate ieri a svariati esponenti politici e istituzionali. «Abbiamo chiesto ai rappresentanti del governo e ai relatori – spiega Capacchione – di sostenere gli emendamenti presentati o di presentarne altri migliorativi e ai senatori della VI commissione di presentare analoghi sul decreto fiscale che ha iniziato, in seconda lettura, il percorso approvativo al Senato».

Nelle due lettere, il Sib-Confcommercio sollecita l’intervento del governo «in favore della parte più debole della nostra categoria, costituita dai cosiddetti “pertinenziali”: alcune centinaia di famiglie di balneari i cui canoni sono ingiustamente alti e insostenibili. Ancora una volta si sottolinea il dramma di queste famiglie che rischiano di perdere non solo le loro aziende e il loro lavoro, ma anche i loro beni. È urgente e non più rinviabile l’emanazione di una norma di tutela per almeno sospendere gli effetti perversi di un meccanismo di determinazione dei canoni sbagliato, nonché di riaprire una definizione agevolata delle controversie in materia».

Gli emendamenti proposti dal Sib-Confcommercio chiedono la sospensione sia delle riscossioni coattive dei canoni demaniali, sia dei procedimenti amministrativi per la sospensione, la revoca e la decadenza di concessioni demaniali marittime, con esclusivo riferimento alle imprese balneari pertinenziali. Inoltre, l’associazione chiede lo stralcio dei debiti pregressi tramite il pagamento del 30% delle somme dovute.

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