La scogliera frangiflutti doveva servire a salvare una celebre spiaggia dall’erosione costiera, e invece avrebbe peggiorato la situazione. In Salento sono molto accese le polemiche sulla “Spiaggia della Purità“, scomparsa a quanto pare da un maldestro intervento del Genio civile.
Rimasta intatta per secoli, la “Spiaggia della Purità” è incastonata tra i bastioni del centro storico di Gallipoli e, proprio per la sua bellezza, è stata protagonista di campagne pubblicitarie di importanti aziende come Alpitour, Conad e Sky. Per questo, i cittadini della località salentina sono diventati furiosi quando hanno scoperto che, in seguito alla creazione di una robusta barriera in cemento per proteggere le antiche mura urbiche, la spiaggia è stata divorata dal mare.
Secondo quanto racconta il Corriere della Sera, «il rapporto causa-effetto tra il pur massiccio intervento a protezione dei bastioni e l’erosione della spiaggia non è stato dimostrato da studi specifici, ma il fatto che decine di metri quadrati di sabbia siano spariti nelle settimane successive alla conclusione dei lavori, ha indotto i residenti a pensare che tra le due cose vi sia un nesso di causalità». Il che sarebbe un paradosso: l’intervento pubblico, costato ben 1 milione e 654mila euro e concepito per proteggere il borgo dalle mareggiate, avrebbe sortito l’effetto contrario. A frenare il moto ondoso, infatti, non c’è più la battigia, che si presume scomparsa a causa delle correnti modificate dalle opere a mare.
I lavori, svolti sotto il coordinamento del Provveditorato interregionale delle opere pubbliche del Ministero delle Infrastrutture, avevano già fatto arrabbiare i cittadini che gridavano allo scempio, vedendo i blocchi di cemento affiorare dallo spelndido mare salentino. E ora che la spiaggia è persino scomparsa, si grida allo scandalo, con decine di post e foto sui social e la nascita del comitato cittadino “Giù le mani dalla Spiaggia della Purità”.
L’attuale sindaco Stefano Minerva si è sfilato da ogni responsabilità, spiegando al Corriere come l’elaborato tecnico sia stato «approvato con una vecchia normativa che non prevedeva il coinvolgimento dell’amministrazione comunale all’epoca dei fatti» (la progettazione risale infatti alla fine degli anni ’90). Ma il primo cittadino ha anche promesso di impegnarsi a risolvere il problema, se mai sarà possibile tornare indietro: «Abbiamo convocato il Genio civile chiedendo di bloccare il collaudo delle opere e facendo presente che l’erosione non era stata mai così grave. Faremo anche uno studio delle correnti da contrapporre a quello già fatto. E se sarà necessario, interverremo con un ripascimento dell’arenile».
Ma i cittadini, temendo tempi lunghissimi, hanno già sfilato in corteo per le vie del borgo antico di Gallipoli. Chiedendo la rimozione della scogliera artificiale entro l’estate.
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