di Luigi Albore Mascia
Anche la maggioranza di governo di centrodestra del Comune di Pescara parteciperà lunedì al corteo dei balneatori contro la normativa Bolkestein che rischia di distruggere le centinaia di aziende del nostro litorale, aziende consolidate che danno lavoro a migliaia di persone.
Lunedì sarò anch’io con la fascia tricolore al petto tra i nostri operatori del mare per esprimere il mio dissenso all’asta delle nostre concessioni balneari; soddisfatto intanto del primo obiettivo raggiunto, ossia la decisione del ministro Gnudi di non portare il relativo decreto al consiglio dei ministri, ma piuttosto di riaprire il confronto con l’Europa a difesa di quello che è un patrimonio e una tipicità tutta italiana, anche a fronte di quanto sta accadendo in Spagna. E lunedì sono certo che di nuovo faremo sentire forte la nostra voce sino a Roma e oltre.
I nostri balneatori sono mobilitati ormai già da tre anni contro un provvedimento che definisco incondivisibile, varato dall’Europa che non ha tenuto in alcun conto la tipicità della costa italiana rispetto agli altri paesi, ma soprattutto la tipicità della costa Adriatica. Gli stabilimenti balneari, come quelli di Pescara, non sono dei semplici caseggiati o rimesse di attrezzi sulla spiaggia, ma sono delle vere attività imprenditoriali che hanno scritto la storia del nostro stesso turismo balneare: ci sono attività che vantano decenni di lavoro, strutture che nel tempo hanno saputo investire, rinnovarsi, caratterizzarsi, specializzarsi nell’intrattenimento o nella ristorazione, divenendo uno dei punti di forza della nostra stessa economia, attività che danno lavoro a migliaia di persone tra assistenti di spiaggia, camerieri, maitre, cuochi. Parliamo di strutture che compaiono nelle migliori guide turistiche del Paese, come punti di riferimento per l’intrattenimento non più solo estivo, ma durante tutto l’anno.
Oggi, a causa della normativa Bolkestein, rischiamo di perdere quella che è una ricchezza tipica del nostro territorio, e come sindaco di Pescara ho da sempre dichiarato in maniera netta e inequivocabile la mia contrarietà al dispositivo.
Lunedì sfilerò in corteo, indossando la fascia tricolore, con i nostri balneatori per rafforzare il nostro "no" all’applicazione della Bolkestein e per dare maggiore sostegno all’iniziativa di quei parlamentari, tra cui l’onorevole Gasparri e il senatore Pastore, che stanno seguendo la vicenda a Roma, riuscendo peraltro a persuadere il ministro Gnudi a non portare il proprio decreto per il riordino delle concessioni demaniali al consiglio dei ministri, per riaprire, probabilmente già dalla prossima settimana, il confronto con l’Europa e chiedere di poter beneficiare delle stesse prerogative concesse alla Spagna, dove si intende procedere con il rinnovo delle concessioni senza evidenza pubblica per ragioni di tutela ambientale e delle coste e per la salvaguardia del patrimonio immobiliare e imprenditoriale. Faremo sentire la nostra voce sino in Europa, perché l’Italia, l’Abruzzo e Pescara non intendono disperdere una propria ricchezza.
Intanto, con la polizia municipale stiamo predisponendo gli ultimi dettagli inerenti il corteo che lunedì, a partire dalle 9.30, impegnerà l’intero centro cittadino, per una giornata che sarà senza dubbio difficile sotto il profilo della viabilità, e per tale ragione invitiamo sin d’ora la città a evitare, per quanto possibile, l’uso dei veicoli e soprattutto a partecipare all’iniziativa, anche se si svolgerà al mattino e in un giorno lavorativo.
Così come nelle altre occasioni, la partecipazione popolare è fondamentale per alzare il livello d’attenzione da parte di tutte le istituzioni, e per far comprendere che, ancora una volta, non parliamo di una problematica inerente un solo comparto economico, ma parliamo di una tematica che riguarda tutto il territorio.
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