Il Tar Campania ha nominato un commissario ad acta per imporre al Comune di Castel Volturno di applicare la legge nazionale sul dimezzamento dei canoni demaniali in caso di calamità naturale. È l’esito di una recente sentenza che ha dato ragione all’associazione Assobalneari Campania, impegnata da oltre un decennio a ottenere l’applicazione di quanto previsto dalla legge 296/2006: in caso di calamità naturali come l’erosione costiera, il canone di una concessione demaniale marittima va ridotto del 50%.
Il Comune di Castel Volturno si è sempre rifiutato di applicare la riduzione del canone alle 66 imprese balneari che ne hanno fatto richiesta, obbligando Assobalneari a portare la questione in tribunale. E nei giorni scorsi, dopo un contenzioso durato un decennio, il tribunale amministrativo ha imposto al Comune di provvedere entro 60 giorni al dimezzamento del canone. Se non lo farà, i giudici hanno già nominato un commissario deputato a far applicare la legge: si tratta del direttore del dipartimento Vigilanza sulle autorità portuali presso il Ministero delle infrastrutture.
L’origine del contenzioso
La vicenda ha avuto inizio nel 2010, quando l’associazione Assobalneari Campania, in rappresentanza di 66 stabilimenti balneari del litorale domizio, hanno documentato gli importanti danni provocati da una violenta mareggiata, che si era divorata circa dieci metri di spiaggia. Per questo i 66 stabilimenti hanno chiesto la riduzione del 50% del canone, secondo quanto stabilito dalla legge nazionale 296/2006.
Il Comune, che è l’ente competente alla gestione delle concessioni demaniali marittime e alla riscossione dei canoni, si sarebbe tuttavia disinteressato alla richiesta. Agli atti risulta solo una richiesta al Ministero dell’economia risalente al 2017, che peraltro non ha avuto alcun esito positivo. Per questo Assobalneari ha continuato la sua battaglia legale, arrivando a ottenere questa prima, importante vittoria.
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