Liguria Sindacati e associazioni

Genova, concessioni in scadenza: aumentano le spiagge libere

Il Comune non rinnoverà l'assegnazione dei titoli di alcuni litorali. Ma i sindacati attaccano.

Aumenteranno le spiagge libere e libere attrezzate a Genova nel levante, nel ponente e in corso Italia: alla scadenza di alcune concessioni vigenti, il Comune non rinnoverà infatti le assegnazioni, ma lascerà i litorali liberi. Lo ha stabilito la giunta del sindaco di Genova Marco Doria, che ha approvato pochi giorni fa l’adozione del nuovo Piano di utilizzo del demanio marittimo (Puad), lo strumento normativo e di indirizzo che individua e fornisce indicazioni sulla destinazione delle aree del litorale comunale. Secondo il nuovo Puad di Genova, un arenile pubblico del levante sarà aperto agli animali domestici.

Il piano è frutto di un percorso di partecipazione che ha predisposto modalità di utilizzo del demanio marittimo che pongono in primo piano l’esigenza di un incremento delle aree balneabili libere e libere attrezzate, garantendone una migliore distribuzione tra i diversi municipi costieri della città. Una decisione che però è stata contestata dai sindacati dei lavoratori, Cgil, Cisl e Uil: «Vicini al periodo di apertura degli stabilimenti balneari, ancora non giungono indicazioni operative sull’organizzazione del lavoro dei bagni del Comune di Genova e tanto meno sull’impiego degli organici, il piano industriale ‘fantasma’ si annuncia di lacrime e sangue», hanno attaccato le sigle.

«Dopo 17 anni di gestioni fallimentari dei bagni comunali, i pochi lavoratori stagionali rimasti non hanno ancora ottenuto dal Comune risposte concrete sulla loro posizione lavorativa. Nel succedersi delle stagioni è stato dimezzato l’organico dei dipendenti, mentre ad aumentare sono stati i carichi di lavoro. Nonostante tutto, i lavoratori si sono sottoposti a turni sempre più estenuanti, soprattutto negli ultimi anni. Hanno rinunciato a qualsiasi incremento economico percependo stipendi bassi complessivamente fermi al 2001», affermano i sindacati.

«Con il cambio della dirigenza, avvenuto l’estate scorsa, i lavoratori sono venuti a conoscenza del debito accumulato dalla società, a causa di politiche gestionali e tariffarie sbagliate. Tanto che non è errato dire che la società Bagni Marina Genovese è economicamente fallita. Ad oggi il Comune ha prodotto l’ennesimo piano di rilancio che non è stato ancora presentato ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali», concludono.

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