Emilia-Romagna

Emilia-Romagna anticipa apertura stabilimenti balneari, Rimini vuole 18 mq tra ombrelloni

Le attività potranno aprire già da domani anziché da lunedì. Intanto la località romagnola aumenta le distanze di sicurezza rispetto a quanto previsto dalle linee guida regionali.

La Regione Emilia-Romagna ha anticipato a domani la riapertura degli stabilimenti balneari. Inizialmente prevista per lunedì 25, la ripartenza della stagione turistica dopo il lockdown per il contenimento del coronavirus è stata rivista ieri, fissandola a sabato 23 maggio. «Dopo la pubblicazione dei protocolli con le linee guida per la riapertura – spiega l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini – diversi stabilimenti si sono organizzati e sono pronti e attrezzati per garantire servizi in sicurezza già dai prossimi giorni. Abbiamo quindi ritento fosse giusto, dopo la lunga chiusura, consentire di accogliere i primi clienti già da questo fine settimana».

E se l’Emilia-Romagna ha deciso di usare più cautela sul distanziamento tra ombrelloni, imponendo un’area minima di 12 metri quadri rispetto ai 10 previsti dalle linee guida nazionali, Rimini ha deciso di aumentare ancora di più la sicurezza: l’assessore comunale Roberta Frisoni ha infatti annunciato che intende obbligare gli stabilimenti a garantire ben 18 metri quadri per ogni ombrellone. «Questo per mantenere un altissimo standard di sicurezza e dunque qualitativo, a tutto vantaggio degli utenti e dei turisti», ha spiegato in una nota.

In tutto il resto della riviera emiliano-romagnola, salvo ulteriori ordinanze comunali più restrittive (che però potranno uscire solo dopo che il governatore Stefano Bonaccini avrà firmato l’ordinanza regionale), valgono invece le linee guida approvate dieci giorni fa: 4 x 3 metri tra i pali degli ombrelloni, 1,5 metri tra i lettini in riva al mare, numerazione e assegnazione delle postazioni, steward appositamente formati per accompagnare gli ospiti, pasti ordinati attraverso un servizio di delivery con consegna per la consumazione in spiaggia oppure in aree ristorazione in grado di garantire il distanziamento sociale, aree giochi per bambini delimitate e con un numero massimo di presenze consentite, servizi igienici, docce e cabine pulite e disinfettate ogni giorno e a ogni cambio di clientela. La raccomandazione, inoltre, è di evitare il concentramento solo in alcune porzioni di spiaggia, per facilitare e garantire il distanziamento tra i turisti. E per le spiagge libere i Comuni avranno la possibilità di prevedere accessi contingentati, anche se per il momento non si segnalano iniziative in merito.

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