Sono pochi, ma i loro affari vanno meglio rispetto a quelli degli altri. Gli stabilimenti balneari che offrono un menu di primi e secondi piatti senza glutine hanno una marcia in più: se il celiaco sa di poter pranzare al mare con qualche piatto adatto alla sua dieta, si porta dietro tutta la famiglia o gli amici. Che poi diventano clienti fissi della spiaggia.
«Offrire piatti senza glutine è possibile anche per gli stabilimenti balneari, e senza alcuna difficoltà», conferma Mauro Rebonato, titolare dei Bagni Garibaldi di Finale Ligure, dove anche i celiaci possono mangiare tranquilli. In seguito all’appello della mamma romagnola che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi su Mondo Balneare, per denunciare la carenza di spiagge che offrono ristorazione per celiaci, ci sono infatti giunte diverse segnalazioni sugli stabilimenti balneari (ancora pochi, a dire la verità) che offrono questo servizio. «Perché proprio di servizio si tratta – prosegue Rebonato – alla pari dell’accessibilità ai disabili o all’equipaggiamento per cani». Con la differenza che, trattandosi di una malattia, «per le piccole cucine degli stabilimenti balneari è difficile preparare piatti espresso garantendo l’assenza di contaminazione col glutine – spiega Rebonato – e questo problema si può ovviare facilmente rivolgendosi a una ditta esterna».
Al Bagno Bruna di Castiglione della Pescaia, per esempio, «ci appoggiamo all’ottimo Laboratorio Senza Glutine – informa il titolare Luciano Cruciani – che produce un’ampia gamma di primi e secondi piatti monodose e anticontaminazione, da riscaldare in pochi minuti al microonde. Sono preparazioni artigianali di ottima qualità, certificate dal Ministero della salute, e i clienti le apprezzano molto».
I motivi per cui questi stabilimenti balneari hanno deciso di offrire piatti senza glutine sono i più svariati: Geremia Rocchi, titolare del Bagno Internazionale di Cesenatico, ha un caso in famiglia («mia nipote è intollerante al glutine e mi ha fatto capire che è giusto che anche il celiaco mangi in compagnia; per questo ho deciso di offrire una selezione di piatti pronti artigianali»), mentre per Rebonato dei Bagni Garibaldi di Finale è una questione di cortesia: «Gestisco la mia spiaggia da 42 anni e finché ci sarò, farò questo lavoro con entusiasmo e spirito d’iniziativa. Nel 2005 siamo stati la prima spiaggia vegan friendly d’Italia e da quest’anno abbiamo deciso di offrire anche un menu per celiaci. Quando un intollerante al glutine arriva in spiaggia, non si può continuare a proporgli solo mozzarelle, chiedendogli persino di aprirsi la busta da sé». Tornando a Castiglion della Pescaia, infine, Cruciani è rimasto «colpito dalla sempre maggiore richiesta di piatti senza glutine. Io e mia moglie abbiamo fatto un corso per imparare a cucinarli, ma ci siamo presto resi conto che sarebbe stato impossibile nella nostra piccola cucina. Per questo, abbiamo cercato un laboratorio artigianale che lo facesse al posto nostro».
A detta di Cruciani, il ritorno economico è notevole: «Non tanto sul piatto in sé, bensì grazie all’enorme pubblicità che i celiaci fanno alla struttura, alla presenza nelle loro guide e soprattutto al fatto che, per ogni celiaco che si reca al nostro ristorante, ci sono altre persone senza intolleranze alimentari che lo accompagnano, che consumano e che noleggiano un ombrellone. Perciò siamo molto contenti di avere fatto questa scelta». Lo confermano anche al Bagno Primavera di Rosolina Mare, in Veneto: «Dal 2013 abbiamo deciso di fornirci con alcuni piatti pronti fatti da un laboratorio artigianale, per garantire una maggiore qualità rispetto alle proposte industriali – racconta la responsabile del chiosco Valentina Ferretti – e da allora abbiamo registrato un netto aumento di clienti che si recano diretti nel nostro stabilimento, smartphone alla mano, perché le loro app segnalano la nostra struttura». Non sono da meno gli stabilimenti balneari di Milano Marittima che da pochi giorni hanno deciso di offrire questo servizio: si tratta, ci segnalano, di Bagno Samuele, Bagno Touring, Bagno Zefiro, Bagno Oscar e Bagno Albacore.
Insomma, servire gli intolleranti al glutine si conferma una scelta imprenditoriale di successo. E se qualcuno avesse ancora dei dubbi, a smorzarli ci pensa Ezio Filipucci del Sirena di Riccione: «I clienti celiaci mi ringraziano ogni giorno: senza il mio ristorante, non potrebbero venire in vacanza in questa località».
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