«Parola d’ordine: sdemanializzazione per salvare il futuro dei balneari e dei nostri figli». Lo afferma una proposta ideata da un imprenditore balneare di Lido di Volano (Ferrara), Sabri Pinton del Bagno Apollo, e dal presidente di Itb Italia Giuseppe Ricci e «sostenuta – informano gli ideatori – dai partiti Forza Italia (tramite il candidato alla Camera Galeazzo Bignami) e Democrazia cristiana (tramite il segretario nazionale Angelo Sandri)».
«Si tratta comunque di un’idea portata all’attenzione di tutti i partiti», precisa Pinton, che con la sua iniziativa intende riportare in auge la proposta di istituire un diritto di superficie per le concessioni balneari, al fine di renderle private e dunque escludere lo scenario delle evidenze pubbliche previsto dalla direttiva Bolkestein. L’idea della “sdemanializzazione” era già stata proposta nel 2013 dal sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta, ma non aveva incontrato il favore dell’opinione pubbica e nemmeno di tutte le forze politiche.
Pubblichiamo qui di seguito il testo della proposta.
Proposta per l’ottenimento del diritto di superficie abbinato alle concessioni turistico-balneari ricreative e riconoscimento della spiaggia come pertinenza dello stabilimento balneare
Una volta che lo Stato italiano, nelle more del tempo stabilito dalla legge Comunitaria 2010, avrà riconosciuto le concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative come concessioni di beni e quindi non rientranti nella disciplina della Direttiva Servizi 2006/123/ce, oppure considerando con la diligenza del “buon padre di famiglia” che la politica non riesca, per ragioni di rapporti internazionali, a risolvere la problematica delle concessioni demaniali marittime turistico ricreative in tempi così drammaticamente brevi, si chiede di essere inseriti, come le altre figure professionali previste nel ex decreto legislativo 26 marzo 2010, n.59 “attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23 aprile 2010 – supplemento ordinario n. 75 tra le categorie da escludere, o altresì di essere istituiti come regimi autorizzatori stante la realtà peninsulare della nostra nazione, che non giustifica la demanialità come bene limitato ma bensì disponibile.
Altresì, richiamando lo schema delle liberalizzazioni presentato dall’attuale governo, si auspica che, seguendo quanto fatto per l’ambito delle farmacie, vengano creati nuovi posti di lavoro consentendo l’apertura di nuovi stabilimenti balneari, seguendo e rispettando i piani regolatori delle amministrazioni, lungo la costa italiana, e non la sostituzione degli attuali concessionari con altre figure che sostituendosi “de facto” non creano nuovi posti di lavoro e non favoriscono la concorrenza.
Inoltre, per limitare “gli interessi di categoria”, come suggerisce il governo e lo stesso Presidente della Repubblica, e per partecipare al risanamento dei conti pubblici italiani si richiede quanto segue:
1) onde non ricadere in una nuova fase di confusione normativa chiediamo che venga riconosciuto ai concessionari attuali come nuovo titolo quello di Superficiatario, riconoscendo il diritto di superficie sul terreno demaniale ove insistano i manufatti stabili, le pertinenze fisse ed amovibili. Nei casi di realtà di linee di costa e di profondità dell’arenile variabili per cause naturali che impediscano la realizzazione di manufatti stabili comportando il montaggio e lo smontaggio di strutture per la funzionalità dell’attività economica dello stabilimento balneare, il diritto di superficie avrà come limite della sua estensione l’area destinata alla posa ombrelloni. Tale area sarà quindi definita spiaggia. La spiaggia definita come l’area destinata alla sola posa ombrelloni dovrà essere riconosciuta come pertinenza diretta del bene in diritto di superficie.
2) Inoltre, dato il momento storico di crisi economica italiana e mondiale, al fine di migliorare le entrate per l’erario italiano, si dovrà procedere con la previsione di tale schema di introiti: la spiaggia definita come l’area destinata alla sola posa ombrelloni verrà riconosciuta come pertinenza diretta del diritto di superficie e l’utilizzo di tale area dovrà essere pagato annualmente con il sistema attuale di calcolo; questo eviterà di incidere su recriminazioni di associazioni ambientali, lasciando quindi la spiaggia fuori dalla proprietà in capo di privati.
3) Il diritto di superficie, derogando al sistema attuale che definisce tale istituto, dovrà essere rilasciato per 99 anni. Il diritto di superficie dovrà essere calcolato per l’intero valore dei 99 anni, ma pagato con rate annuali. Sarà prevista la possibilità di pagare l’intera somma o la somma rimanente per il riscatto e la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, quando il superficaitario lo riterrà opportuno nel corso dei 99 anni.
4) Considerato l’interesse del concessionario attuale di vedersi al più presto come proprietario del terreno dove insistono i beni aziendali, si prevede che il riscatto del diritto di superficie per la trasformazione in diritto di proprietà avverrà in tempi rapidi, e se il sistema bancario sostenesse la spesa con mutui agevolati, l’erario potrebbe realizzare incassi molto alti in breve tempo. Il presente sistema quindi prevede la spiaggia definita come l’area destinata alla sola posa ombrelloni.
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