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Concessioni balneari, Regioni al governo: “Servono linee guida su estensione al 2033”

Nel documento che la Conferenza delle Regioni presenterà all'esecutivo, si chiedono maggiori certezze entro il 30 novembre

Le Regioni italiane, attraverso le commissioni “Demanio marittimo” e “Infrastrutture”, chiedono in maniera compatta al governo maggiori certezze per le imprese che gravitano sulle aree costiere, non solo quelle turistico-ricreative come gli stabilimenti balneari, ma anche tutte le altre tipologie di concessioni (cantieri navali, attività produttive, eccetera). È quanto è emerso nel corso delle riunioni in Conferenza delle Regioni degli assessori al demanio marittimo, coordinati dall’assessore della Regione Liguria Marco Scajola, e quelli alle infrastrutture, coordinati dal vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola.

Le Regioni hanno avanzato le loro richieste attraverso un documento unitario che sarà sottoposto nei prossimi giorni all’approvazione della Conferenza dei presidenti di Regione e successivamente sarà inviato al governo. Il documento chiede l’emanazione, entro e non oltre il 30 novembre 2020, di uno o più atti che chiariscano in via definitiva la piena vigenza delle norme sull’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali marittime e per le acque interne.

La legge 145 del 2018 estende al 2033 le concessioni a uso turistico-ricreativo; tuttavia l’applicazione di questa norma sta incontrando difficoltà tecniche per la sua applicazione. Le Regioni, confrontandosi con le associazioni di categoria e le amministrazioni locali, hanno deciso di portare avanti insieme un’azione forte per fare in modo che il governo e il parlamento facciano chiarezza sull’applicazione della legge, dando certezze a migliaia di lavoratori, anche alla luce del difficile periodo che si sta vivendo per l’emergenza Covid.

«Alla luce di tutto quello che sta succedendo, con la pandemia che sta mettendo a dura prova le imprese – sottolinea l’assessore Scajola – abbiamo bisogno che il governo adotti uno o più atti che diano certezza giuridica agli operatori, economici e della pubblica amministrazione».

Aggiunge il vicepresidente della Campania Bonavitacola: «Occorre chiarezza in tempi urgenti, visto che la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2020 è ormai vicina. Il governo deve fornire in tempi rapidi indirizzi chiari per mettere fine a una situazione di grave incertezza e confusione».

«Già la Corte di giustizia europea aveva previsto che la direttiva Bolkestein potesse essere derogata alla luce di particolari situazioni di difficoltà o disagio sociale – continuano Scajola e Bonavitacola – e in vista della scadenza delle concessioni demaniali al 31 dicembre 2020, le Regioni chiedono un atto chiaro da parte dell’esecutivo per evitare che Comuni e concessionari siano messi in difficoltà dopo il dicembre 2020. Per questo richiamiamo il governo alle sue responsabilità nell’applicazione di una legge dello Stato, la 145/2018, alla luce anche all’emergenza Covid e in considerazione dei risultati ottenuti grazie alle linee guida delle Regioni per salvare la stagione balneare. Secondo noi il governo dovrebbe accompagnare le specifiche alla legge con un chiarimento che renda certo il destino delle concessioni e si accompagni a un’iniziativa nei confronti dell’Unione europea per dire che le norme nazionali sono efficaci e legittime».

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