Attualità Puglia

Commissariati 23 Comuni in Puglia: erano privi del Piano coste

L'eclatante decisione della giunta regionale colpisce le amministrazioni inadempienti, che impedivano la pianificazione e l'apertura delle attività balneari.

23 Comuni della Puglia sono stati commissariati perché non hanno ancora approvato il Piano comunale delle coste. La grave decisione è stata presa dalla Regione nella serata di ieri ed è stata subito resa nota da un comunicato ufficiale diramato alle 19.55 (fonte).

Avvalendosi della legge regionale 17/2015, la giunta regionale della Puglia ha dunque punito in maniera eclatante quelle amministrazioni inadempienti che non si sono dotate di uno strumento indispensabile nonché obbligatorio per la pianificazione delle attività balneari, mettendo in difficoltà decine di imprenditori.

Questa la lista dei 23 Comuni commissariati: Alliste, Andrano, Cagnano, Castrignano del Capo, Castro, Chieuti, Diso, Gagliano del Capo, Ischitella, Leporano, Maruggio, Mattinata, Melendugno, Morciano di Leuca, Peschici, Salve, Santa Cesarea Terme, Serracapriola, Torchiarolo, Torricella, Vernole, Vico del Gargano, Zapponeta. Ben 15 di questi si trovano in Salento, cioè la quasi totalità.

«La giunta – spiega la nota della Regione – ha seguito un criterio oggettivo, provvedendo a individuare 23 comuni sotto i diecimila abitanti e con meno di 20 km di costa. Rodi Garganico (che sarebbe rientrato anch’esso nei criteri per il commissariamento, NdR) era stato già commissariato a giugno 2017».

«Entro i prossimi due mesi si provvederà al commissariamento di ulteriori Comuni inadempienti», conclude la breve nota della Regione. Infatti i 23 Comuni commissariati non sono gli unici a non essersi dotati del Piano delle coste, che anzi la quasi totalità delle amministrazioni pugliesi non ha ancora varato, comprese alcune grandi città balneari come Lecce.

Le ragioni del contenzioso

Da alcuni mesi in Puglia è in corso un serrato braccio di ferro sull’apertura delle imprese balneari, previste dalla legge regionale sulla base dei piani comunali delle coste che appunto le amministrazioni locali non hanno mai varato. Inoltre, mancano delle ricognizioni aggiornate sulle spiagge libere e quelle occupate – anch’esse di competenza comunale – per decidere la quantità delle nuove concessioni. Per questi motivi la Regione avrebbe deciso di procedere con i primi commissariamenti, previsti dalla legge 17/2015 per quei Comuni che non si dotano dei Piani delle coste.

Il commento di Federbalneari

Così l’associazione di categoria Federbalneari Salento, con le parole del suo presidente Mauro Della Valle, commenta l’eclatante provvedimento della Regione Puglia: «Federbalneari auspica un’immediata reazione di responsabilità dei primi cittadini. Certo, la logica del commissariamento non rispecchia proprio alla pari l’impostazione della legge regionale, basata cioè non sui confini amministrativi bensì sulle unità fisiografiche. Ma speriamo comunque che chi sarà chiamato a decidere sul futuro delle imprese balneari lo faccia per le nuove aziende e non per quelle esistenti. Su questa disparità si basa proprio il nostro ricorso sull’annullamento del Piano delle coste pugliesi, che ci vedrà davanti al Tar di Bari il prossimo giugno».

«Il litorale sabbioso pugliese – prosegue Federbalneari – non è più quello fotografato nel 2012. Con i piani comunali della costa senza una ricognizione aggiornata dello stato di salute delle spiagge, si rischia di concedere nuove concessioni dove manca la sabbia e revocarne dove invece il mare in sei anni ha ristabilito un equilibrio naturale».

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Alex Giuzio

Caporedattore di Mondo Balneare, dal 2008 è giornalista specializzato in economia turistica e questioni ambientali e normative legate al mare e alle spiagge. Ha pubblicato "La linea fragile", un saggio sui problemi ecologici delle coste italiane (Edizioni dell'Asino, 2022), e ha curato il volume "Critica del turismo" (Grifo Edizioni 2023).
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