Attualità

Città balneari, le richieste del G20 Spiagge in vista delle elezioni politiche

Il network tra i sindaci delle principali località turistiche costiere si prepara al voto del 25 settembre

Le elezioni anticipate non hanno di certo modificato le difficoltà strutturali del sistema balneare italiano: nel corso dell’ultima cabina di regia del G20 Spiagge, i sindaci aderenti al network tra le principali località turistiche costiere hanno ribadito la necessità di «mantenere elevata la pressione presso tutte le forze politiche affinché il nuovo governo, che uscirà dal voto del 25 settembre, possa celermente prendere i provvedimenti necessari». Lo rende noto un comunicato del G20 Spiagge, di cui fanno parte i Comuni di Alghero, Arzachena, Bellaria Igea Marina, Bibbona, Caorle, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Cervia, Cesenatico, Chioggia, Comacchio, Forio, Grado, Grosseto, Ischia, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Orbetello, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Sorrento, Taormina, Viareggio e Vieste, che da soli attraggono 70 milioni di presenze turistiche, il 16% del totale nazionale.

Sono almeno tre le questioni che i sindaci del G20 Spiagge pongono all’attenzione dei partiti: «La prima – recita la nota – si riferisce alla proposta di legiferare lo status di città balneare, un riconoscimento giuridico che attesti la condizione unica e problematica delle località turistiche e che consenta loro l’utilizzo di strumenti normativi all’altezza del settore turistico più importante del paese. Il solo considerare che sono città fisarmonica, in quanto passano da poche migliaia di abitanti a località di medie dimensioni, metterebbe una base importante a favore delle soluzioni degli altri due punti: infatti, un tema che in questi giorni è diventato anche giornalisticamente importante è quello della sicurezza. In alcune località la difficoltà di mantenere l’ordine pubblico nei canoni accettabili del periodo estivo si scontra con una insufficienza strutturale degli organici delle forze dell’ordine. Risulta chiaro, anche a un non esperto, che svuotandosi le grandi città e così pur alleggerendo il numero degli organici nelle stesse, non si possono prendere donne e uomini delle forze dell’ordine e trasferirli in massa nelle località delle vacanze… non fosse altro per il semplice motivo che anche alle forze dell’ordine va riconosciuto il riposo attraverso le ferie».

«Oggi il tema della sicurezza nelle località turistiche è molto sentito e, senza interventi di fondo, difficilmente sarà risolvibile», sottolineano i sindaci del G20 Spiagge. «E sempre oggi, ma ripetendo il cliché delle passate stagioni, anche la sicurezza ambientale di ampie zone boschive costiere toccate da incendi rientra sotto la stessa tematica: sia che manchi una preventiva vigilanza rispetto a fenomeni di autocombustione, sia quando gli incendi sono dovuti al dolo».

«L’ultimo punto riguarda la sanità», prosegue la nota del G20 Spiagge. «In questo caso il problema è ancora più complesso perché le stagioni caratterizzate dal covid, per quanto la situazione oggi sembri sufficientemente governata, hanno lasciato una serie di comportamenti precisi: precauzioni da prendere e da pretendere, una insicurezza di fondo da parte delle persone più in difficoltà (indipendentemente dall’essere un residente della località turistica o un ospite) e la necessità di contare su strutture sanitarie all’altezza e diffuse sul territorio turistico».

Chiosa Roberta Nesto, coordinatrice del G20 Spiagge e sindaca di Cavallino Treporti: «Insomma, in questa stagione estiva le amministrazioni comunali del G20 Spiagge vogliono fissare con i partiti dei paletti ben definiti. Il nostro impegno di sindaci presso tutte le forze politiche sarà preciso: siamo un’associazione trasversale, portiamo il contributo di tutti e con tutti parliamo, e desideriamo che il prossimo parlamento finalmente legiferi una legge che aspettiamo da troppo tempo. Questa sarà la volta buona, perché è nostra intenzione non lasciare nulla di intentato, e a questo proposito stiamo costruendo un primo appuntamento a ottobre per confrontarci, riprendendo il percorso già iniziato, con tutte le forze politiche che saranno presenti in parlamento. Non molliamo».

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