«Il governo andrà in Europa a trattare l’esclusione degli stabilimenti balneari dalla direttiva Bolkestein». Lo ha detto il ministro al turismo Gian Marco Centinaio (nella foto), intervenendo ieri a un’iniziativa della Confcommercio a Pisa, durante la quale ha annunciato per la prossima settimana l’istituzione di un tavolo interministeriale dedicato alla riforma delle concessioni balneari.
«Indipendentemente da quello che è successo nei giorni scorsi in aula sulla legge della Liguria – ha detto Centinaio, riferendosi alla decisione del governo di non ritirare l’impugnativa contro il provvedimento regionale che estende le concessioni di trent’anni (vedi notizia) – non sto facendo promesse a vanvera: nei prossimi giorni mi metterò al lavoro insieme ai ministri Stefani, Toninelli e Savona (rispettivamente agli affari regionali, alle infrastrutture e agli affari europei, NdR) e poi convocheremo anche le associazioni di categoria».
Centinaio ha ricordato le parole di Frits Bolkestein, autore della controversa direttiva sulla liberalizzazione dei servizi che ha paralizzato gli investimenti degli imprenditori balneari a causa della minaccia di evidenze pubbliche: «Se questo signore ha detto che gli stabilimenti balneari non sono un servizio e dunque non rientrano nella direttiva, il nostro compito è far capire all’Europa che questa interpretazione è quella autentica».
«Sarà una battaglia importante e difficilissima – ha aggiunto il ministro – perché ci arrivano già notizie dall’Europa, e sappiamo che vogliono dirci che la direttiva è stata modificata e di conseguenza gli stabilimenti balneari devono rientrare nella Bolkestein. Se così fosse, dobbiamo lavorare insieme a un piano B». In una precedente intervista di agosto, Centinaio aveva spiegato come il piano B consistesse in una «proroga di 30 anni come Spagna e Portogallo» (vedi notizia).
«Il piano B non lo metto subito sul tavolo, perché sono ottimista – ha concluso Centinaio – ma serve solo a evitare che succeda ciò che è accaduto in passato. In ogni caso ci lavoreremo insieme, non ci sarà il governo a decidere e le categorie a subire». Qui sotto, il video dell’intervento del ministro.
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