Le evidenze pubbliche per l’assegnazione di alcuni stabilimenti balneari in Calabria finiscono davanti al Tar. Il Tribunale amministrativo regionale dovrà esprimersi sulla procedura di affidamento di aree demaniali marittime finalizzate alla costruzione di nuovi stabilimenti balneari bandite dal Comune di Catanzaro, che aveva istituito due distinte gare per aggiudicare sei lotti localizzati in parte nell’area di Lido e in parte nella zona di Giovino.
Le due procedure hanno avuto sorti diverse: la prima, andata a buon fine, ha visto l’assegnazione dei tre lotti (due a Lido e uno a Giovino aggiudicati rispettivamente alla ditta Rotundo Luigi per il lotto 5, alla ditta G. F. T. per il lotto 6 e alla Sat Alberghi Turistici per il lotto 4), mentre sulla seconda gara, indetta per affidare i lotti 1, 2 e 3, la commissione esaminatrice ha ritenuto inammissibile la documentazione trasmessa dagli operatori commerciali, escludendone ben undici. Antonio Bordino, uno tra gli operatori esclusi, si è quindi rivolto al Tar proponendo ricorso avverso l’esclusione decretata dalla commissione esaminatrice comunale e chiedendo l’annullamento della determina dirigenziale emanata dal settore “Patrimonio, provveditorato e partecipate” con la quale il dirigente ha escluso il ricorrente dalla procedura per l’insussistenza del requisito soggettivo di operatore economico.
Dalla prima gara che prevedeva la concessione di tre lotti, di cui uno riservato alle forze dell’ordine, situati nella zona di Giovino sono rimasti esclusi: Giovanni Costa, Alessio Argento e Tiziana Monteleone oltre alle ditte BMF, Rotman e Sudmetallica perché “attività commerciali non in possesso della qualificazione necessaria”. Esclusi anche Krizia Procopio, Umberto Mario Crivaro e Antonio Bordino, anch’essi ritenuti privi della qualificazione professionale. Mentre le richieste di Vincenzo Merenda e Simone Greco sono state respinte perché avanzate su una concessione demaniale, la 2, riservata alle sole forze dell’ordine.
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