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Bolkestein, balneari in agitazione: ecco le posizioni in campo

Affollata assemblea alla fiera Balnearia. Sib, Fiba e Oasi favorevoli al ddl governativo, ma Forza Italia promette di farlo saltare.

L’obiettivo è salvare le imprese balneari, ma le opinioni su come farlo sono ancora diverse. Da una parte, le associazioni sindacali Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti e Oasi-Confartigianato si dicono «pronte a trattare sul disegno di legge» approvato lo scorso 27 gennaio in consiglio dei ministri; dall’altra parte Forza Italia promette di «affondare il testo in Senato», come ha detto Maurizio Gasparri, intervenuto stamane alla gremita assemblea generale delle tre sigle organizzata alla fiera di settore Balnearia al fine di discutere la riforma delle concessioni di spiaggia che il governo si appresta a varare per rispettare la direttiva europea Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi (e che vede la contrarietà anche di Cna, Itb e Assobalneari).

«Il disegno di legge è nel complesso positivo, ma migliorabile – ha sintetizzato Riccardo Borgo – e abbiamo già preparato molti emendamenti per non perdere questa occasione». Il presidente Sib ha giudicato il ddl come «un buon punto di partenza», ma allo stesso tempo «le debolezze sono numerose, a partire dai concetti di “professionalità acquisita” e “valore commerciale” che vanno meglio definiti affinché tutelino realmente gli interessi degli attuali concessionari». Eppure, lo scenario politico non fa escludere che la riforma possa saltare: la scadenza naturale della legislatura è già di per sé tra 12 mesi, e inoltre Forza Italia con Gasparri ha ribadito la sua «totale contrarietà» al provvedimento del governo, invitando piuttosto a «fare fronte comune per trattare in Europa l’esclusione delle concessioni balneari dalla Bolkestein».

In questo servizio video abbiamo riassunto le diverse posizioni in campo, con interviste a Maurizio Gasparri, Massimo Baldini, Vincenzo Lardinelli. L’assemblea si è aperta con un minuto di silenzio per la tragica scomparsa di Roberto Galli, dirigente Sib e imprenditore balneare che ieri sera proprio all’uscita dalla fiera è stato travolto da un’auto.

Secondo Riccardo Borgo, presidente Sib-Confcommercio, «non si può evitare di partire dalla sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 14 luglio in materia di concessioni balneari, e il disegno di legge del governo è riuscito a creare la cornice giusta entro cui muoversi, al netto delle smorfie di alcuni dirigenti comunitari che è meglio se le tengano per loro. Ora dobbiamo contribuire a migliorare questo testo, che è la strada giusta per non vivere più nell’incertezza, tramite la scrittura di buoni decreti attuativi». La posizione dei sindacati resta immutata: «Nel 2013 a Rimini tutte le associazioni sindacali hanno sottoscritto un documento – ha ricordato Borgo – che delineava la strategia per la salvezza delle nostre imprese, basata sul doppio binario di evidenza pubblica solo per le nuove concessioni, i 30 anni di periodo transitorio già allora basati sul concetto di legittimo affidamento, il riconoscimento della professionalità acquisita e del valore commerciale, il riequilibrio dei canoni demaniali e la possibilità di sdemanializzare le aree in concessione si cui insistono imprese private. Quel documento aveva l’obiettivo ben chiaro di dare certezza alle imprese esistenti, senza soluzioni fantascientifiche. Ora siamo pronti a trattare su tutto, a patto che si arrivi al risultato concreto, e non ci interessa la paternità della soluzione ma solo arrivare al termine di questa storia». Ora la partita si gioca dunque sul ddl governativo: «Il disegno di legge è un buon punto di partenza, con alcuni aspetti positivi e altri da migliorare, che spettano alla politica. I tempi a nostra disposizione sono molto risicati e il lavoro da fare è tanto, ma il rischio è trovarci ancora con il nulla di fatto in mano, costretti a ricominciare il gioco dell’oca, perciò non possiamo perdere l’occasione di lavorare sull’unico documento a nostra disposizione per portarlo a termine entro la fine dell’anno. Abbiamo già preparato alcuni emendamenti migliorativi che presenteremo nelle commissioni competenti non appena saremo convocati, perché vogliamo definire tutto con chiarezza e senza dare luogo a cattive interpretazioni. Per esempio, il concetto di “professionalità acquisita” va meglio definito per evitare che degli intrusi subentrino nella gestione delle nostre imprese, così come il “valore commerciale” va legato non solo agli investimenti, ma al pieno valore aziendale dovuto ai nostri sacrifici. Le famiglie che gestiscono una spiaggia da cent’anni dovrebbero ricevere una medaglia, anziché essere cacciate! Rifiutiamo le logiche europee che tutelano solo la cattiva finanza e ignorano le piccole imprese».

Borgo ha anche ricordato che la situazione della Spagna «non è diversa dalla nostra, come alcuni politici ci vogliono far credere, dal momento che anche lì è stato introdotto il principio del legittimo affidamento caso per caso, con concessioni dai 30 ai 75 anni. A dirlo è anche la ricercatrice dell’Università di Padova Cristiana Benetazzo, che ha pubblicato un significativo approfondimento in merito. Perché la legge spagnola non è stata oggetto di infrazione? Oggi loro sono nostri concorrenti e possono investire con tranquillità, al contrario nostro».

Questo invece l’appello di Fiba-Confesercenti, per bocca del vicepresidente Vincenzo Farina: «Vogliamo tornare a parlare di impresa, innovazione e lavoro, risolvendo il problema delle concessioni per ricominciare a guardare al futuro». Mentre Giorgio Mussoni, presidente Oasi-Confartigianato, ha ricordato che «la maggioranza dei balneari ha una linea comune che è favorevole al disegno di legge e intendiamo portarla avanti», e per questo ha chiesto «alla politica di non mettersi di traverso e di approvare il disegno di legge».

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, però, non è della stessa idea: «Dobbiamo opporci alla direttiva Bolkestein, che proprio oggi sta facendo manifestare in piazza a Roma tassisti e ambulanti. Non sono d’accordo con il disegno di legge governativo né con le posizioni di Sib, Fiba e Oasi; dobbiamo invece superare la Bolkestein imponendo all’Europa l’esclusione delle concessioni balneari dall’ambito di questa direttiva. Lo scenario è favorevole: la Brexit ha indebolito l’UE e oggi possiamo ottenere l’annullamento di questa direttiva, altrimenti un paese dopo l’altro se ne andrà. I balneari dovrebbero allearsi con tassisti e ambulanti, tutti piccoli imprenditori esasperati dagli effetti delle liberalizzazioni, per difendere il proprio lavoro. Mi appello perciò al governo affinché si faccia portatore di questa missione. Purtroppo Renzi mi ha deluso: è stato combattivo su alcuni temi litigando con l’Europa, ma non ha preso a cuore la vicenda dei balneari. Oggi però Gentiloni può andare a rinegoziare la posizione delle spiagge per portarle fuori dalla Bolkestein».

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Alex Giuzio

Caporedattore di Mondo Balneare, dal 2008 è giornalista specializzato in economia turistica e questioni ambientali e normative legate al mare e alle spiagge. Ha pubblicato "La linea fragile", un saggio sui problemi ecologici delle coste italiane (Edizioni dell'Asino, 2022), e ha curato il volume "Critica del turismo" (Grifo Edizioni 2023).
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