Dopo le ipotesi nerissime della primavera a causa del Covid, il nostro turismo balneare (e quindi gran parte del turismo italiano) comincia a tirare un sospiro di sollievo. Infatti il mese di agosto è terminato con risultati, in termini di presenze e fatturato, superiori alle aspettative dopo la grande paura. Secondo i dati che vengono da molti tour operator, in questa stagione si è avuta una crescita notevole delle presenze sulle nostre spiagge, rispetto alla stagione precedente. Questo perché tanti italiani, preoccupati della situazione in altre nazioni e viste le difficoltà nei rientri, hanno preferito tornare a villeggiare sulle nostre coste. E i nostri balneari hanno risposto alla grande, con la prevenzione, la cura, il rispetto delle regole di distanziamento e l’organizzazione dei servizi mirata alla soddisfazione dei clienti.
Tutto ciò è avvenuto grazie a tre motivi basilari:
- la possibilità di fruire nelle strutture ricettive del bonus vacanze, con incentivi fino a 500 euro a favore dei nuclei familiari con reddito Isee non superiore a 40 mila euro da spendere per le proprie ferie;
- la preferenza dei turisti per l’opzione bed & breakfast e per l’affitto di appartamenti disponibili nelle zone marine per motivi di sicurezza;
- l’implicito riconoscimento della qualità e della sicurezza dei servizi forniti, ovvero la grandissima attenzione agli aspetti della prevenzione e al controllo dei rischi, un’attenzione percepita e gradita da tutti i nostri ospiti.
A questo punto, si può dire che la grande presenza degli italiani riesce a bilanciare le pur importanti assenze di turisti stranieri, che si prevede saranno dal 25% al 30% in meno rispetto agli anni scorsi.
Se il nostro turismo è ancora in piedi e se tante regioni possono tirare un sospiro di sollievo, il merito è dei nostri imprenditori balneari, che sono arrivati laddove anche le autorità preposte non riuscivano ad arrivare. Tutto ciò grazie alle ben note capacità dei balneari di far fronte alle crisi e di riuscire a fornire servizi senza che gli ospiti notassero una differenza rispetto agli altri anni. Gestire uno stabilimento balneare, infatti, non è gestire un’attività qualsiasi: ci vogliono capacità di relazioni interpersonali, esperienza, sapiente gestione degli spazi e dei servizi, conoscenza del territorio e dei bisogni dei turisti. Sono cose da ricordare, quando un domani si discuterà del rinnovo delle concessioni balneari: anche i nostri concessionari sono un bene nazionale da difendere e tutelare, perché certe competenze hanno un valore assoluto e questa estate 2020 lo sta dimostrando.
© RIPRODUZIONE RISERVATA