«Quelle del deputato del Movimento 5 Stelle Sergio Battelli in merito alla questione Bolkestein sono dichiarazioni inopportune: il percorso intrapreso dal governo, e voluto dal presidente Draghi, di procedere con la mappatura delle coste italiane è il passaggio fondamentale per poter trattare il tema complesso delle concessioni balneari e marittime, come previsto dalla legge 145/2018». Lo afferma Maurizio Rustignoli, presidente delle imprese balneari di Fiba-Confesercenti.
«La legge 145/2018, è bene ricordarlo, è stata sostenuta da tutte le forze politiche – prosegue Rustignoli – e ancora oggi deve raccogliere il consenso di tutto il governo italiano. Inoltre, mi permetto di ricordare all’onorevole Battelli che qualche anno fa a Ravenna, durante un confronto fondamentale fra i rappresentanti della politica e oltre 500 imprenditori balneari provenienti da tutta Italia, il suo impegno è stato chiaramente quello di delineare un percorso che potesse garantire un periodo transitorio di almeno di 15 anni per poi stabilire le regole e valutare l’eventuale evidenza pubblica. Va bene cambiare idea, ma non si può strumentalizzare la questione e lanciare messaggi fuorvianti a discapito della collettività e sulle spalle di decine di migliaia di famiglie italiane che hanno investito ingenti risorse nel sistema balneare, che hanno ipotecato le proprie case per avere le garanzie necessarie a ristrutturare le attività».
«I balneari – conclude Rustignoli – non vogliono eludere la direttiva europea, ma pretendono un percorso di buonsenso di valutazione del merito che fino a oggi non è stato fatto. Il comparto ha bisogno di essere sostenuto e tutelato, servono certezze e ulteriori investimenti per un settore fondamentale per lo sviluppo del turismo italiano: un asset strategico che ha rappresentato, anche quest’anno in Italia, il 70% delle destinazioni turistiche. È giusto, dunque, ripartire dall’impostazione della legge 145/2018, che non tratta solo l’estensione del titolo concessorio ma ha una visione più ampia volta a traghettare il sistema verso una riforma del demanio nel suo complesso, come chiediamo da tempo».
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