«ll governo si assuma la responsabilità di un’iniziativa legislativa urgente e immediata per mettere in sicurezza il settore balneare, accompagnata da un’adeguata e incisiva azione in sede comunitaria». È il cuore di una lunga lettera che la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha inviato ieri al presidente del consiglio Mario Draghi in merito alla situazione degli stabilimenti balneari in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la proroga delle concessioni al 2033 e imposto le gare entro due anni. Una sentenza che la Meloni critica duramente nel metodo, ravvisando «un’invasione di campo rispetto al potere legislativo», e nel merito: «Ancora una volta non vengono prese in considerazione le ragioni che vorrebbero tali concessioni non rientranti nel campo di applicazione della direttiva Bolkestein», scrive la leader di Fratelli d’Italia, che prosegue richiamando i casi «ben più eclatanti come quelli di Spagna e Portogallo, i cui legislatori hanno normato il settore disponendo proroghe lunghissime senza incorrere in alcuna sanzione» da parte della Commissione europea.
Meloni definisce il turismo balneare italiano «un unicum nel panorama europeo e mondiale» grazie «agli investimenti sostenuti negli anni dalle imprese» e mette in guardia Draghi sul rischio di «un esproprio di fatto di migliaia di imprese» che non riusciranno a fronteggiare gli appetiti di grandi investitori stranieri e sull’impatto sociale che ne deriverebbe. Uno scenario definito «catastrofico» dalla leader di Fratelli d’Italia, che conclude la lettera mettendo a disposizione del governo le proposte depositate negli ultimi anni dal suo partito e invitando il premier a convocare al più presto le associazioni di categoria per discutere la questione.
Proprio da un recente incontro fra i vertici di Fratelli d’Italia, guidati dalla stessa Meloni, e i rappresentanti nazionali delle associazioni di categoria è nata l’iniziativa della lettera a Draghi, alla quale seguirà nei prossimi giorni la presentazione da parte di Fratelli d’Italia in tutti i consigli regionali di ordini del giorno dello stesso tenore. «Mi auguro, signor presidente – conclude la lettera di Meloni a Draghi – che non lasci cadere questo grido di allarme e che assuma le iniziative conseguenti per tutelare un pezzo fondamentale del nostro comparto turistico».
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