«La sdemanializzazione porterebbe 30 miliardi di introiti nelle casse dello Stato e risolverebbe definitivamente l’incertezza per migliaia di concessionari balneari». Giuseppe Ricci, presidente di Itb Italia, non ha dubbi: il suo appello, lanciato lo scorso 1° marzo nel corso dell’assemblea dell’associazione organizzata alla fiera Balnearia di Carrara, è l’ennesimo per portare avanti quello che è un vero e proprio cavallo di battaglia. «Stiamo parlando solo delle aree su cui insistono i manufatti degli stabilimenti balneari, che hanno ormai perso qualsiasi caratteristica di demanialità», precisa Ricci. «Sono porzioni di terreno completamente urbanizzate, che non ha senso continuare a considerare demanio pubblico».
«La sdemanializzazione è l’unica proposta possibile per evitare del tutto le conseguenze della direttiva Bolkestein e della messa a gara delle concessioni», afferma Ricci. «Tutte le altre proposte come le proroghe, le mappature e i doppi binari sono solo delle prese in giro. Con la sdemanializzazione, invece, noi concessionari diventeremmo definitivamente proprietari delle aree su cui insistono le nostre imprese, mentre la parte di spiaggia continuerebbe a rimanere pubblica e oggetto di gara. Lo Stato ci guadagnerebbe con la vendita dei terreni e le banche potrebbero finanziare questa operazione».
All’assemblea di Itb Italia alla fiera Balnearia sono intervenuti anche Francesco Gambella (Itb Sardegna), Gabriele Boldrini (Itb Emilia-Romagna) e Antonio Smeragliuolo (responsabile tecnico), che ha approfondito le possibili soluzioni giuridiche per la salvaguardia delle imprese balneari.
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