Sib-Confcommercio

”Balneari, il governo renda nazionali le leggi liguri”

Il Sib-Confcommercio chiede al nuovo esecutivo di rinunciare all'impugnativa in Corte costituzionale.

«Chiediamo al governo di rinunciare all’impugnativa davanti alla Corte costituzionale e trasformare in nazionali le due leggi che la Regione Liguria ha emanato il 10 novembre 2017 a tutela dei balneari liguri: la n. 25 “Qualificazione e tutela dell’impresa balneare” e la n. 26 “Disciplina delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative”». È la richiesta dei vertici del Sindacato italiano balneari Fipe-Confcommercio emersa all’incontro di oggi con Marco Scajola, assessore al turismo della Regione Liguria nonché coordinatore della commissione demanio alla Conferenza delle Regioni. «Da sottolineare – prosegue la nota del Sib – che entrambe le leggi regionali furono approvate a larghissima maggioranza (la n. 25 addirittura all’unanimità) e ricevettero il consenso di tutte le associazioni di categoria. Ai sensi e per gli effetti dell’art. 23 delle Norme integrative sui giudizi davanti alla Corte costituzionale, poi, la rinuncia al ricorso estinguerebbe i processi pendenti davanti alla Corte costituzionale le cui udienze di discussione sono state fissate per il 6 novembre (legge n. 25/2017) e per il 20 novembre (legge n. 26/2017)».

«Il Sib ritiene che questa rinuncia, che potrebbe essere già deliberata in uno dei prossimi consigli dei ministri, costituirebbe un importante atto politico del governo a concreta conferma di una inversione di tendenza sulla questione balneare sia nei confronti dell’Unione europea che degli apparati giudiziari e amministrativi dello Stato, in attuazione proprio del cosiddetto “contratto di governo” che, al punto 29, manifesta la volontà politica per il “superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dalla direttiva Bolkenstein”».

Prosegue il comunicato del sindacato: «A ciò si aggiunga che proprio i principi comunitari, così come declinati dalle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea, impongono la tutela del legittimo affidamento e della proprietà aziendale. L’inerzia del governo nel riordino della materia del demanio marittimo (prevista con il D.L. n. 194 del 31 dicembre 2009), sta determinando non solo il blocco degli investimenti nel settore, ma anche un continuo stillicidio delle imprese balneari a causa della giurisprudenza. Se da una parte, infatti, quasi quotidianamente, si hanno notizie di imprese balneari che, con la perdita della concessione, sono costrette a chiudere e a licenziare i propri dipendenti, dall’altra la Corte costituzionale continua a bocciare, contestandone il difetto di competenza, tutte le iniziative delle Regioni che vogliono supplire al parlamento nazionale con proprie leggi regionali. In questa problematica, pertanto, è ormai non differibile che il governo e il parlamento nazionale facciano presto e bene a iniziare dalla rinuncia al ricorso avverso le leggi della Regione Liguria».

«In ogni caso siamo pronti a un confronto con le istituzioni volto a studiare soluzioni alternative valide ed efficaci – conclude Antonio Capacchione, presidente del Sib-Confcommercio – che possano garantire un futuro alle 30.000 aziende balneari italiane, oggi fiore all’occhiello dell’offerta turistica nazionale, e mantenere gli attuali livelli occupazionali».

La delegazione del sindacato, guidata dal neopresidente nazionale Capacchione, era costituita da Riccardo Borgo (presidente onorario), Enrico Schiappapietra (vicepresidente nazionale vicario e presidente Sib Liguria), Paolo Odone (presidente di Confcommercio Liguria) e Ornella Caramella (direttore di Confcommercio Genova), oltre ai dirigenti sindacali di categoria in rappresentanza di tutte le province della Liguria (nella foto in apertura dell’articolo, la delegazione al completo insieme all’assessore Scajola).

Questo il commento dell’assessore Scajola a margine dell’incontro: «Ho ricevuto volentieri la delegazione del Sib che mi ha proposto questo incontro. Al centro della riunione la presentazione del nuovo direttivo nazionale e il tema delle concessioni balneari e della direttiva Bolkestein. La questione balneare è oggetto delle attenzioni della nostra amministrazione regionale: la situazione delle concessioni demaniali deve essere affrontata con assoluta determinazione dal nuovo parlamento e dal nuovo governo, per fare in modo che, dopo anni di attese, le nostre imprese abbiano risposte legislative concrete. Alla fine dello scorso anno abbiamo approvato in consiglio regionale, anche con il sostegno di gran parte delle minoranza e di tutte le realtà sindacali dei balneari, due importanti leggi regionali: la prima è la “Disciplina delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative” e la seconda è quella sulla “Qualificazione e tutela dell’impresa balneare” per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione di queste nostre realtà imprenditoriali. Questi due provvedimenti sono adesso oggetto dell’impugnativa del passato governo, e nonostante questo noi ne rivendichiamo e ne difendiamo i valori che esse rappresentano e la risposta concreta e corretta che esse darebbero a tutto il comparto. Ho appreso dai rappresentanti del Sib la loro volontà di chiedere il ritiro dell’impugnativa e che queste due leggi possano diventare norme nazionali. Se ciò potrà accadere, e lo spero vivamente, sarà anche grazie alla nostra azione forte di contrasto alla bozza di legge che il precedente governo avrebbe voluto approvare e che sarebbe stata dannosa per i nostri balneari, così, in questo vuoto legislativo, le nostre leggi possono diventare un riferimento nazionale che il nuovo governo potrà decidere di adottare»

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Sib Confcommercio

Il Sindacato italiano balneari si è formalmente costituito il 14 dicembre 1960 e, attraverso la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE), aderisce alla Confcommercio - Confturismo.
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