La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Fratelli d’Italia contro le sentenze del Consiglio di Stato che lo scorso novembre hanno annullato la proroga delle concessioni balneari al 2033 e imposto di riassegnarle tramite gare pubbliche entro due anni.
Come afferma una nota dell’ufficio stampa della Consulta, «la Corte costituzionale ha esaminato oggi (ieri, NdR), in camera di consiglio, l’ammissibilità del conflitto proposto da sette componenti della Camera dei deputati contro due sentenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato in materia di concessioni balneari. In attesa del deposito della pronuncia, l’ufficio comunicazione e stampa della Corte fa sapere che il conflitto è stato ritenuto inammissibile per difetto di legittimazione dei ricorrenti a far valere prerogative non loro, ma della Camera di appartenenza».
Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, commenta il rigetto del ricorso: «La decisione della Corte costituzionale, che ha dichiarato inammissibile il ricorso di Fratelli d’Italia contro le sentenze del Consiglio di Stato, evita alla Consulta di giudicare nel merito l’invasione di campo della magistratura sul legislativo, i cui effetti negativi saranno pagati, questa volta, dalla categoria dei balneari. Da quanto si apprende dal comunicato della Consulta, un ricorso di un gruppo di parlamentari, rappresentanti di milioni di cittadini, non è sufficiente a difendere le prerogative delle Camere: allora come può il potere legislativo tutelarsi in casi come questi, considerando la varietà di posizioni all’interno del parlamento? In attesa delle motivazioni della decisione, si assiste a un’ulteriore imposizione, dopo quella di un governo non scelto dagli italiani».
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