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Balneari, ammessi gli emendamenti salva-pertinenziali in legge di bilancio

Ora si attende l'approvazione definitiva della manovra economica per eliminare l'ingiustizia che colpisce circa trecento imprese di spiaggia

Aumentano le speranze di salvataggio per i balneari pertinenziali, i circa trecento stabilimenti colpiti dai maxi canoni Omi. Sono infatti stati ammessi gli emendamenti alla legge di bilancio, redatti dal Sib-Confcommercio e proposti da vari senatori di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che istituirebbero una sospensione dei pagamenti e delle decadenze in attesa di un riordino complessivo della materia.

Nella seduta della V commissione del Senato, tenutasi ieri per esaminare gli emendamenti alla manovra economica, quelli riguardanti i balneari pertinenziali sono stati dichiarati ammissibili. Nello specifico, si tratta degli emendamenti 44.0.32 (Centinaio, Lega), 91.0.94 (Calandrini, Fratelli d’Italia) e 91.0.100 (Gasparri, Forza Italia) che prevedono la riapertura della definizione agevolata dei contenziosi e la sospensione dei pagamenti dei canoni e dei procedimenti di decadenza.

Ora l’ultimo passaggio è l’approvazione definitiva degli emendamenti, che è anche lo scoglio più difficile. Infatti, non è la prima volta che le proposte salva-pertinenziali guadagnano l’ammissibilità in vari disegni di legge, ma fino a oggi purtroppo non hanno mai ottenuto il voto favorevole necessario a risolvere questa ingiustizia. Qualcosa di più si potrà sapere solo a partire dal prossimo 3 dicembre, quando il Senato inizierà l’esame del ddl in aula.

Chi sono i balneari pertinenziali

Gli stabilimenti pertinenziali sono le circa trecento imprese balneari italiane colpite dai “canoni Omi“, calcolati cioè secondo il criterio dei valori definiti dall’Osservatorio mobiliare italiano. In base a quanto disposto dalla legge finanziaria del 2007, per questi canoni sono stati disposti aumenti fino al +4500%, con cifre fino a 300 mila euro annui, fuori da ogni logica di mercato per delle piccole imprese familiari. Nonostante le proteste che durano ormai da dieci anni e i numerosi tentativi fatti in parlamento per risolvere la situazione, lo Stato italiano non ha mai individuato una soluzione: anzi, gli emendamenti salva-pertinenziali finora sono sempre stati bocciati e nei mesi scorsi l’Agenzia delle entrate ha avviato i prelievi forzosi nei confronti di queste aziende (vedi notizia »).

La sospensione dei pagamenti e delle decadenze che si sta tentando di approvare in legge di bilancio sarebbe solo una soluzione parziale, ma intanto darebbe respiro alle imprese colpite da questa ingiustizia. Per risolvere del tutto la questione, occorrerebbe poi abolire del tutto i canoni Omi (che ad oggi potrebbero essere applicati a qualsiasi stabilimento balneare).

Il commento del Sib-Confcommercio

«Stiamo seguendo con attenzione e apprensione l’attività della V commissione, perché decisiva per porre finalmente un primo rimedio al calvario di queste famiglie di balneari alle quali si applicano canoni ingiusti e insostenibili e che costituiscono la parte più debole e maltrattata della nostra categoria». Così Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari – Confcommercio, commenta la dichiarazione di ammissibilità degli emendamenti a cui il Sib ha contribuito in maniera diretta.

«Le prossime ore e giorni saranno decisive – prosegue Capacchione – in quanto l’aula del Senato esaminerà il disegno di legge nel pomeriggio di martedì prossimo 3 dicembre. Confidiamo che non solo i pertinenziali ma tutti i balneari e le loro organizzazioni di rappresentanza si attivino concretamente e fattivamente nei confronti dei parlamentari del loro territorio o di loro conoscenza (specie se appartenenti alla V commissione del Senato) affinché vengano approvati».

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