45 milioni di turisti in meno, una perdita di 30 miliardi di euro stimata e un costo per l’adeguamento alle misure di salute pubblica anti-coronavirus di circa 360 milioni di euro per la prossima stagione (pari a circa 12.000 euro in media per impresa/stagione) per il solo comparto delle concessioni demaniali marittime. Sono questi i numeri elaborati dal centro studi di Federbalneari Italia che rendono complesso l’avvio della stagione balneare per tutte le imprese turistiche italiane.
«Una crisi strutturale internazionale che stanno affrontando l’Italia e l’Unione europea – afferma Federbalneari – per la quale in Italia si afferma il principio di concedere aiuti di Stato alle proprie imprese in difficoltà mentre l’Ue sta varando un piano straordinario di risorse economiche a sostegno degli stati membri in crisi e del loro tessuto economico, anche se resta ancora incerta la durata di tali misure economiche».
Il centro studi di Federbalneari Italia, associazione rappresentativa delle imprese turistiche costiere con 13 federazioni regionali, ha elaborato un pacchetto di misure economiche straordinarie a sostegno del comparto del turismo e del sistema delle concessioni demaniali italiane. Federbalneari chiede che tali proposte, necessarie per affrontare in modo organico e univoco lo stato di crisi del turismo italiano, siano prontamente recepite nel prossimo decreto legge in tema di sostegno all’economia del turismo italiano, a partire dall’istituzione di un fondo straordinario per il turismo che contenga le misure economiche straordinarie, sintetizzate qui di seguito.
Attuazione impianto normativo della legge 145/2018
Si deve procedere subito alla fase di attuazione della legge 145/2018 all’articolo 1 commi 682 e 683, rimasti ancora inattuati, per fornire certezze e stabilizzare il sistema delle imprese messe alla prova dal coronavirus con termine del periodo concessorio al 31 dicembre 2020. In questo difficile momento gli effetti competitività delle aziende turistiche costiere italiane sono quasi del tutto annullati: è prioritario, quindi, avviare misure di stabilizzazione economica del comparto turistico procedendo in modo non procrastinabile al recepimento straordinario della legge 145/2018 e confermando la durata delle concessioni demaniali marittime con scadenza al 31 dicembre 2033 per consentire alle imprese turistiche de quo di non fallire e mantenere gli attuali livelli occupazionali di comparto.
Riduzioni straordinarie dei canoni di concessione demaniale
Si deve prevedere una sorta di «moratoria economica» per la misura del valore economico per il calcolo dei canoni concessori sul valore annuo e sulla fase di ripartenza. È noto, infatti, quanto incida il canone concessorio con valore medio dell’Omi sull’economia dell’impresa turistico-costiera italiana. La proposta di riordino emergenziale dei canoni concessori avanzata da Federbalneari prevede nello specifico:
- anno 2020: riduzione del valore del canone concessorio demaniale del 100%;
- anni 2021 e 2022: applicazione del canone concessorio ricognitorio covid-19 in misura del 10% del valore complessivo del canone concessorio demaniale;
- abrogazione del moltiplicatore del valore medio Omi ai sensi della legge 296/2006 per il calcolo dei canoni di concessione demaniale e introduzione di misure tabellari per il calcolo del canone con “aree coperte” e “aree scoperte”;
- abrogazione dell’alta valenza turistica “A” introdotta dalla legge 296/2006;
- misure immediate per conseguire una maggiore equità del sistema concessorio e conclusione delle vertenze delle concessioni demaniali che hanno avuto ordini d’introito, in tema di canoni concessori demaniali, sperequati e sproporzionati con il moltiplicatore Omi e definite “concessioni pertinenziali”, rendendo antieconomica la gestione dell’impresa turistica;
- abrogazione del canone minimo attuale e introduzione, nella norma di riordino, di un canone di partenza minimo di € 2.500,00.
Iva al 10%: allineamento alla filiera del turismo costiero italiano
Attualmente il regime Iva per l’erogazione dei servizi turistici costieri e balneari ammonta al 22%: in questa situazione emergenziale diviene ancora più evidente sostenere l’adeguamento dell’Iva al 10% da attuarsi in modo permanente anche per il turismo balneare, al fine di rendere competitive, in questa fase difficile dell’economia, le nostre imprese turistiche rispetto ai minori valori Iva dei vari paesi europei.
Misure straordinarie di sostegno fiscale, tributario e previdenziale e forte riduzione dell’imposizione
Si propone la riduzione straordinaria del 90% per gli anni 2020 e 2021 e del 60% per l’anno 2022 dell’imposizione tributaria che incide sul turismo quale Imu, Tari, tassa di soggiorno, Ires, Irap e dei relativi oneri previdenziali a carico delle imprese turistiche.
Misure straordinarie sul credito d’imposta per le imprese su ricerca, sanificazione e tutela del lavoro
- Ricerca e sviluppo. Considerata la drammaticità della situazione in cui le imprese si trovano e si troveranno nell’immediato, sarebbe utile e auspicabile il ripristino del bonus in credito d’imposta pari al 60% per le spese in investimenti in ricerca e sviluppo per un massimo di 20 milioni di euro all’anno e 12 milioni di euro per singola impresa, già a partire dal 2020.
- Disinfezione e sanificazione di infrastrutture turistiche. Il Covid-19 ha mutato le abitudini dei consumatori e pertanto le infrastrutture dedicate al consumo di servizi turistici (pubblici esercizi) dovranno mantenere integra l’igiene e la salute pubblica per poter svolgere correttamente la propria funzione. Visto l’elevato aggravio di costi previsto per ciascuna impresa (si stimano costi medi di circa € 12.000,00 in media per stagione), si propone di prevedere un credito d’imposta del 75% su base di due anni per la detraibilità immediata delle spese aziendali di sanificazione, disinfezione dei locali e delle attrezzature e beni strumentali vari per un tetto massimo di € 30.000,00.
- Tutela del lavoro stagionale. Si deve prevedere uno strumento di garanzia e tutela per quei lavoratori stagionali presenti nel Lul (libretto unico del lavoro) dell’azienda richiedente, durante la stagione 2019 ai quali non è stato possibile rinnovare l’assunzione per il 2020. Il sostegno dovrebbe consistere in un assegno mensile una tantum per l’emergenza Covid-19, che dovrebbe essere, come per i lavoratori annuali, l’80% della retribuzione che avrebbe percepito una volta assunto sulla base del Ccnl applicato e del livello del lavoratore. Ovviamente, a garanzia dello Stato, deve esserci una promessa di assunzione, una volta terminato lo stato di emergenza, che deve essere sottoscritto dall’azienda e accettata dal lavoratore.
Bonus vacanza
Si propone l’introduzione del “bonus vacanza” per redditi inferiori a 25.000 euro con l’obiettivo di incentivare i «consumi di turismo interno» attraverso l’erogazione della “Card Turismo Italia”. Il bonus prevede l’assegnazione di 480 euro annui a persona depositato sulla “Card Turismo Italia” erogata da un apposito istituto di credito, senza alcun costo per l’utente. La card avrà una durata pari al periodo 2020/2022 e consentirà al nucleo familiare di spendere queste risorse economiche aggiuntive in servizi turistici sul territorio italiano in qualsiasi momento dell’anno. Per i redditi superiori a 25.000 euro si propone la detraibilità annuale dei costi sostenuti per l’acquisto della vacanza e\o servizio turistico dalle famiglie con figli a carico e un credito d’imposta fissato al 30% (massimo 500 euro a persona) del costo della vacanza per il periodo 2020/2022.
Estensione dei voucher del decreto “Cura Italia” al turismo balneare
Si deve estendere lo strumento dei voucher di cui all’art. 88 del decreto “Cura Itali”a con modalità di rimborso economico per l’utente consumatore finale, a tutto il comparto del turismo italiano.
Campagna di promozione del turismo in Italia
È necessario promuovere un grande sforzo promozionale per tornare a riscoprire le bellezze del nostro paese e le peculiarità di ciascuna regione italiana. Si ritiene fondamentale la creazione di una cabina di regia, magari d’intesa tra Regioni ed Enit, per far sì che si avvii un progetto di comunicazione funzionale a promuovere i siti più importanti d’Italia e le bellezze caratteristiche di ciascuna Regione.
Fondo nazionale straordinario per le emergenze del turismo
Per rafforzare la ripartenza del turismo si propone di istituire un fondo dedicato con la finalità di concedere maggiore impulso alle misure proposte. In questi mesi abbiamo assistito al blocco generalizzato della domanda di viaggi e di servizi turistici (incoming, outgoing, interno e del business travel) per il quale si stimano perdite pari a circa 30 miliardi di euro per il 2020. Il fondo statale in questione è pensato per sostenere in modo esclusivo l’intero cluster turistico italiano, che sta subendo un serio rischio di chiusura definitiva, e si propone di gestire la fase emergenziale attuale traghettando le imprese verso azioni di ripartenza concreta, puntando alla ristrutturazione del cluster turistico e al riposizionamento delle imprese di settore sul mercato interno, in modo funzionale a rigenerare la domanda di turismo interna (nella prima fase) nel periodo 2020/2022.
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