Assormeggi Italia, l’associazione che rappresenta le imprese della nautica da diporto, ha partecipato ieri, insieme alle sigle nazionali di categoria del comparto balneare, al presidio che si è tenuto a Roma davanti al ministero dello sviluppo economico in occasione della riunione con alcuni ministri del governo Draghi sul tema delle concessioni demaniali marittime.
«Le imprese del mare, balneari e concessionari di approdi e punti di ormeggio sono uniti e condividono un percorso comune», afferma il presidente di Assormeggi Italia Angelo Siclari, che insieme a diversi rappresentanti del suo direttivo, era a Roma al fianco dei presidenti delle sigle sindacali dei balneari.
Aggiunge Enzo Cosenza, membro del direttivo di Assormeggi Italia e concessionario di uno stabilimento balneare con approdo per posti barca a Piano di Sorrento: «È importante che la politica si renda conto una volta per tutte che le imprese del mare sono la vera eccellenza dei loro territorio. Fondamentale a tal proposito sarà il ruolo delle Regioni, in quanto dovranno spiegare bene l’importanza che rivestono le imprese nei territori costieri in termini economici, di lavoro e di qualità turistica».
Conclude Siclari: «Noi imprese della piccola nautica, associate ad Assormeggi Italia, saremo al fianco degli amici balneari in questa assurda battaglia a tutela della nostre imprese poiché, anche se con caratteristiche diverse, le nostre attività unite a quelle degli stabilimenti balneari rappresentano il vero turismo del mare italiano, che ovviamente fa gola a tante multinazionali e a tanti falsi imprenditori del settore. La piccola nautica in Italia gestisce ben 100.000 posti barca tra piccoli approdi e punti di ormeggio (fonte: Enit, agosto 2021) ed è impensabile che la politica non ne tenga conto».
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Renzo says:
Non si può non pensare, che, viviamo ormai in un Paese di incapaci, non ci si rende conto della gravità della situazione che l’Italia (soltanto l’Italia) sta attraversando a causa della famosa direttiva BOLCKSTEIN, degli enormi danni che si stanno producendo a tutto il comparto turistico, in quanto, a causa delle incertezze e del caos in atto, il degrado è ormai sotto gli occhi di tutti, e si aggraverà ulteriormente non solo nei prossimi due anni (31/12/23) su tutto il litorale italiano e danneggerà non solo i balneari, ma tutti, inevitabilmente, ad esclusivo vantaggio degli altri 26 Stati membri dell’UE e non solo, per ovvi motivi. Come qualcuno ha già detto, questa “direttiva” va assolutamente smontata, pena, il fallimento totale di questo Paese, che verrà colonizzato da multinazionali e “affaristi” di pochi scrupoli, come già sta avvenendo, prima ancora che le “aste” comincino, senza voler considerare, la morte di 30.000 piccole imprese italiane.