L’ente italiano di normazione Uni e l’associazione ambientalista Legambiente hanno avviato i lavori per elaborare delle nuove linee guida per la sostenibilità, la qualità e l’accessibilità dei servizi degli stabilimenti balneari. Al tavolo tecnico, insediatosi lo scorso mercoledì, partecipano gli esperti di Legambiente e del sistema Uni nonché esponenti del settore (fra gli altri Unionmare Veneto, Sib-Confcommercio, Fiba Campania e Village for all).
«Il progetto di prassi di riferimento intende fornire delle linee guida per gli stabilimenti balneari al fine di monitorare e migliorare la qualità dei servizi offerti, la sostenibilità ambientale e sociale, l’accessibilità di strutture e servizi, in funzione della peculiarità della località, delle dimensioni della spiaggia e delle caratteristiche specifiche dello stabilimento stesso», rende noto un comunicato dell’Uni. «La prassi potrà essere utilizzata da tutti gli stabilimenti balneari che forniscono servizi principali e accessori alla balneazione, dotati di opportune strutture situate sul demanio marittimo o su proprietà privata. Il documento terrà conto e si integrerà con il contesto normativo esistente, in particolare si proporrà di sostituire la UNI/PdR 1:2012 e sarà complementare alla norma UNI ISO 13009:2018, fornendo elementi di applicazione specifici al contesto nazionale».
«Le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche – spiega l’Uni – elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, verificata l’assenza di norme o progetti di norma allo studio sullo stesso argomento. Esse costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento».
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