di Riccardo Borgo
Nella mattinata di ieri una delegazione del Sindacato italiano balneari (Padovano, Fumagalli, Cavola, Gentili) si è incontrata con l’Agenzia centrale delle dogane e ha evidenziato al direttore dell’ufficio, il dott. Ernesto Carbone, le preoccupazioni della categoria scaturenti dal comportamento adottato spesso dalle agenzie periferiche sulla linea doganale, in merito alla regolamentazione delle strutture amovibili e alla licenza per gli alcoolici che spesso appaiono svincolate dai principi ispiratori che dovrebbero regolare l’applicazione dell’articolo 19 del decreto legislativo n. 374/90.
Il dott. Carbone ha confermato i contenuti della precedente circolare del 4 maggio 2006, prot. n. 26941, evidenziando la necessità di intervenire sulla loro direzione dell’Area controlli per evitare queste forzature interpretative che hanno prodotto verbali sulle pedane o sui camminamenti appoggiati sull’arenile e su tutte quelle strutture che non sono ancorate al suolo e per le quali è prevista la semplice e circostanziata comunicazione da inviare all’ufficio doganale interessato e al competente comando della Guardia di finanza (leggere con attenzione il secondo comma di pagina 3 della circolare citata in apertura).
Siamo rimasti d’accordo che gli rimetteremo eventuali verbali elevati nel senso da noi illustrato, affinché l’Agenzia centrale possa individuare i comportamenti errati e, se necessario, produrre una nuova circolare tesa anche a definire amovibili tutte quelle strutture che vengono montate a inizio stagione per essere rimosse a fine stagione.
Vi preghiamo di aiutarci al raggiungimento di questo risultato inviandoci urgentemente quei verbali che sono stati elevati ingiustamente dagli agenti delle dogane proprio in ordine alla mancata normalizzazione delle opere amovibili.
Sulla licenza per gli alcoolici possiamo solo ricordarvi che, anche dopo l’abrogazione della relativa imposta, è rimasto l’obbligo per i concessionari di entrarne in possesso, seppure a titolo gratuito, e di esibirla a specifica richiesta dell’autorità di controllo. Se numerosi concessionari balneari della vostra zona fossero sprovvisti della licenza in parola, suggeriamo di chiedere un incontro propedeutico con l’ufficio doganale competente per territorio al fine di concertare la presentazione della richiesta da parte dei medesimi da assoggettare al regime sanzionatorio minimo previsto dalla legge (€ 500,00) ulteriormente ridotto ad un terzo (€ 166,66).
Abbiamo anche anticipato che il Sindacato italiano balneari si renderà promotore di uno studio specifico per arrivare a un’innovazione sostanziale del regolamento doganale, per quanto attiene al demanio marittimo ad uso turistico, evidenziando che gli strumenti per il controllo delle frontiere si sono evoluti nel tempo, rendendo arcaica la normativa attuale che ha perso il suo scopo iniziale, mantenendo solo il peso delle procedure e dei controlli con un costo inutile sia per le aziende che per lo Stato. Anche in questo caso il dott. Carbone ha condiviso pienamente questo nostro obiettivo.
Restando a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento sugli argomenti sin qui appena accennati, porgiamo cordiali saluti.
Riccardo Borgo, presidente Sib-Confcommercio
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