Vietato fare castelli di sabbia: sono troppo pericolosi. Non è una barzelletta, ma è quanto prevederebbe un’ordinanza del Comune di Cavallino, nel veneziano, che sta facendo molto discutere.
Il caso è stato sollevato da una lettera inviata da un turista al quotidiano locale online La Voce di Venezia: «Il Comune ha emesso un’ordinanza con la quale si vieta l’attività ludica, esercitata soprattutto dai bambini, di scavare buchette, costruire castelli di sabbia e giochi correlati sul bagnasciuga», è la denuncia firmata da Franco Beccari, un nonno in vacanza con i nipotini.
«È intervenuta addirittura la Capitaneria per sottolineare con forza l’osservanza di tale ordinanza», sottolinea Beccari, che poi si sfoga così: «Siamo stati tutti bambini e il gioco che non vedevamo l’ora di fare era quello di costruire qualche cosa con la sabbia, e se non lo fai sul bagnasciuga dove lo puoi fare? Meglio andare da un’altra parte».
Il caso è stato rilanciato da tutti i giornali, non solo per l’eccessiva severità, ma anche perché si tratta di una località che registra oltre sei milioni di presenze turistiche all’anno.
Ma la sindaca Roberta Nesto, attraverso le pagine della Tribuna di Treviso, tenta di calmare le acque: «Ci fa piacere che i bambini giochino a fare i castelli di sabbia. L’ordinanza sulla balneazione recepisce norme nazionali e regionali, ma deve essere applicata con buonsenso». E il capitano di fregata Alberto Pietrocola, portavoce della Capitaneria di Porto di Venezia, spiega come sarebbero andate le cose: «I colleghi hanno fatto dei controlli, tra l’altro senza fare contravvenzioni, per fermare una situazione che ormai era degenerata: ombrelloni e lettini messi praticamente in acqua. Nessun divieto specifico riguarda peraltro i castelli di sabbia».
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