TERAMO – Sabato ad Alba Adriatica (Teramo), nell’ambito del terzo appuntamento della minifiera itinerante “Ybob 2013” si è tenuto il convegno “Prospettive per il turismo balneare in Abruzzo”. Sono intervenuti i rappresentanti di tre referenti della questione balneare italiana: Mauro Di Dalmazio (coordinatore nazionale al turismo per le regioni), Luciano Monticelli (delegato Anci al demanio marittimo) e Cristiano Tomei (coordinatore nazionale Cna Balneatori).
Questa, in sintesi, la relazione dei principali interventi.
Franchino Giovannelli, sindaco uscente di Alba Adriatica, imprenditore balneare e vicepresidente Fab-Cna, ha fatto gli onori di casa e ha espresso il suo rammarico per gli effetti devastanti della direttiva Bolkestein sul comparto balneare, in Abruzzo e in Italia.
Luciano Monticelli, che ricopre il suo ruolo di delegato Anci al demanio marittimo con una continuità e un impegno che gli fanno onore, ha ribadito l’attenzione che l’Anci dedica alla questione balneare italiana, un problema annoso che, per ammissione dello stesso Monticelli, non riguarda solo i concessionari demaniali marittimi, ma anche i 650 comuni costieri che vivono solo ed esclusivamente di turismo balneare. Oltre a questo, Monticelli ha riproposto il tema del Sistema informativo demanio (Sid) già affrontato lo scorso 27 marzo in sede di Consulta delle città del mare, informando che è stata richiesta l’ulteriore proroga degli adempimenti previsti per il 31 marzo, inevasi dalla quasi totalità dei comuni italiani per impossibilità di esecuzione. Il rinvio dovrebbe servire per istituire un tavolo tecnico, attraverso il quale esaminare e chiarire le procedure di competenza dei Comuni.
Cristiano Tomei ha sottolineato come la proroga al 2020, per quanto esigua, costituisca pur sempre un punto fermo per il settore balneare. La proroga è legge, e quindi un diritto che compete a ogni concessionario balneare e che deve essere garantito e attuato senza ritardi da tutte le città e da tutte le regioni costiere italiane. Finora, invece, la procedura amministrativa inerente è stata predisposta unicamente da Abruzzo, Liguria, Marche, Molise, Puglia e Basilicata. Tomei ha ricordato che l’8% del Prodotto interno lordo nazionale viene assicurato dal turismo balneare. In un momento come quello presente, in cui la crisi, le politiche recessive in atto e le conseguenze che ne derivano pongono un numero crescente di famiglie nella condizione di non riuscire ad arrivare a fine mese, il turismo balneare potrebbe dare un’importante boccata d’ossigeno. Ma servono certezze per il futuro delle concessioni demaniali in Italia e in Europa.
Da qui l’appello che Monticelli e Tomei hanno rivolto a Di Dalmazio: costituire un tavolo permanente tra Regioni, Comuni e sindacati per affrontare direttamente la vertenza delle concessioni demaniali e riaprire immediatamente il confronto con Roma e con Bruxelles.
Mauro Di Dalmazio, da parte sua, riferendosi alla direttiva Bolkestein e alla questione balneare italiana ha affermato che l’obiettivo è difendere in Europa la peculiarità del sistema turistico balneare italiano, per ridare certezza agli operatori balneari e ai loro fornitori. Ha quindi convenuto sulla necessità di tornare ad affrontare con rinnovata energia il tema delle concessioni demaniali, superando il vuoto di potere che si è venuto a creare in Italia. Quale coordinatore nazionale delle regioni per il turismo, Di Dalmazio chiederà quindi con fermezza al governo italiano di porre in essere un immediato confronto con Regioni costiere, Comuni e categorie interessate, prima di definire qualsiasi proposta normativa. Oltre a ciò, chiederà che il governo riapra la trattativa in Europa sulla direttiva Bolkestein.
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