Sarebbero circa 7.680 in Italia gli stabilimenti balneari sulle spiagge dei nostri mari, sulle rive dei laghi e sulle sponde dei fiumi o i noleggi di pedalò e canoe, oltre al classico ombrellone-sdraio. Si tratta di un settore cresciuto dell’1,9% in un anno. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati nazionali del Registro delle imprese (anni 2016 e 2015) relativi alle sedi di aziende attive.
Tra le province più attrezzate, Rimini è prima con 441 imprese balneari, il 5,7% del totale italiano e il +0,5% di crescita in un anno, seguita da Napoli con 434 attività (5,7%) e Savona con 422 (5,5%). Tra le prime dieci aree per numero di imprese, crescono soprattutto Cosenza (+8,1%), Teramo (+7,3%), Salerno (+3,4%) e Roma (+3%).
Ma, analizzando la presenza degli stabilimenti su concessione demaniale, si trova che anche in provincia di Milano ci sono ben 59 attività, in crescita dell’1,2% in un anno: 46 noleggi di imbarcazioni da diporto senza equipaggio e 13 stabilimenti balneari veri e propri.
Emilia-Romagna (13,4% nazionale), Toscana (12,6%) e Campania (11,3%) sono le regioni che trainano il settore con rispettivamente 1.028, 968 e 866 imprese balneari. Tra le regioni che crescono di più in un anno la Calabria (+8,6%) e l’Abruzzo (+5,4%). La Lombardia, oltre a Milano, può contare sulle attività sui laghi che bagnano i territori di Brescia (39) e Como (20).
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