di Alex Giuzio
«Il governo revisionerà nei prossimi giorni gli studi di settore: siamo già pronti per individuare le adeguate tutele dai giorni di maltempo per gli stabilimenti balneari». Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Forza Italia), contattato stamane al telefono, si dichiara «ottimista» per l’imminente approvazione di alcune misure straordinarie che compensino l’emergenza maltempo, colpevole delle presenze dimezzate nelle spiagge di tutta Italia, con un mancato incasso di 500 milioni di euro.
Già ieri, su sollecitazione di Assobalneari-Confindustria, il senatore Gasparri ha riassunto al premier Renzi i problemi che hanno colpito gli stabilimenti balneari italiani durante la stagione appena trascorsa (leggi la lettera). In seguito a un dibattito che ha caratterizzato tutto il mese di agosto, le pressioni delle associazioni balneari si sono concentrate su tre aspetti: revisione degli studi di settore, adeguamento della Tari ed estensione delle licenze stagionali. Ed è molto probabile che il decreto sblocca-Italia, di imminente approvazione, normerà su almeno uno di questi punti.
In merito agli studi di settore, la richiesta unanime è di inserire un parametro relativo alle condizioni metereologiche effettive: non è infatti possibile essere considerati congrui, se in una stagione le giornate di maltempo sono predominanti su quelle soleggiate. «Su questo punto sono più ottimista – dichiara Gasparri – poiché il governo lavorerà a una revisione degli studi di settore proprio nei prossimi giorni, e ci siamo già attivati affinché nel modello WG60U (quello degli stabilimenti balneari, NdR) sia inserito un parametro climatico».
Altro punto caldo è l’estensione delle licenze stagionali che permettano agli stabilimenti balneari di restare aperti con certezza fino al termine di settembre o addirittura di ottobre, incentivando il turismo locale e recuperando con il sole dei weekend autunnali parte di quanto si è perso durante l’estate. «Il tema è molto delicato – aggiunge Gasparri – poiché, per renderlo utile per la stagione in corso, dobbiamo approvarlo il prima possibile, ma l’agenda è molto fitta».
Non c’è invece ancora nessun aggiornamento certo sulla Tari, la costosa tassa sui rifiuti che gli imprenditori balneari non intendono pagare per l’intero anno, dal momento che le loro attività sono aperte solo per sei mesi. Ma, per il momento, a favore delle spiagge ci sono le decine di sentenze che hanno sempre dato ragione agli imprenditori che hanno portato il problema fino al tribunale.
Commenta il presidente di Assobalneari Fabrizio Licordari: «Mi auguro che questa azione di sensibilizzazione nei confronti dell’esecutivo possa trovare a breve un riscontro positivo nei nostri confronti, anche alla luce della scadenza del 15 ottobre che lo stesso governo si è dato per riconsiderare tutta la materia del demanio marittimo».
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