Anche quest’anno, negli stabilimenti balneari italiani non ci saranno significativi aumenti di tariffe. Lo afferma l’Adoc, l’associazione per la difesa dei consumatori, segnalando che i rincari nelle spiagge non supereranno in media il +1,5%, in linea con l’inflazione.
I maggiori incrementi di prezzo, per la stagione 2013, avverranno in Campania (+4,3%) e Lazio (+3,8%), mentre rimangono stabili Puglia e Liguria e addirittura calano le tariffe in Toscana (-1,4%). Per una panoramica delle statistiche, si rimanda alla tabella sottostante.
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Nel suo comunicato, compiacendosi per gli scarsi rincari, l’Adoc indica proprio negli stabilimenti balneari la chiave di volta per la promozione del turismo balneare e culturale, per la tutela dell’ambiente costiero e per il rilancio dell’economia blu.
Così dichiara infatti Lamberto Santini, presidente dell’Adoc: «Crediamo che gli stabilimenti balneari, se ben gestiti, possano diventare il primo baluardo per la tutela dell’ambiente costiero e marittimo ed essere il giusto viatico per il rilancio del turismo, sia balneare che culturale, e dell’economia blu, legata al mare. Il settore oggi non vive un buon momento, il calo delle presenze e degli investimenti degli ultimi anni ha inciso profondamente sulla loro economia, soprattutto al sud. Pertanto crediamo che si debba investire nelle imprese balneari e che queste possano e debbano rilanciarsi anche con iniziative intelligenti. Crediamo che possa essere avviata una sinergia tra turismo prettamente balneare e turismo culturale, collegando le meraviglie naturali delle coste alla grande ricchezza culturale e storica dell’entroterra, prevedendo percorsi e iniziative congiunte al fine di rinnovare e rilanciare l’intero settore turistico. Crediamo, inoltre, che gli stabilimenti debbano aprire in anticipo la stagione, fin da adesso, e mantenerla aperta anche dopo la fine dell’estate, in particolare nelle Regioni più favorite dal clima. In ultimo, stiamo registrando un incremento di promozioni e sconti sia sugli abbonamenti stagionali sia sui singoli servizi che, ne siamo certi, provocheranno una risposta positiva nei consumatori e nelle famiglie».
«Un ulteriore incentivo – conclude Santini – potrebbe venire dal punto di vista dei costi. Rispetto allo scorso anno i rincari sono contenuti e legati principalmente ai rialzi inflattivi. Mediamente l’aumento sarà dell’1,5%, per una spesa media a persona di 29,40 euro per usufruire dei principali servizi contro i 28,90 euro dello scorso anno».
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