Fiba-Confesercenti Sib-Confcommercio

Spiagge anti-covid, Sib-Fiba: “Linee guida Inail sono immotivate”

Capacchione e Rustignoli scrivono al Mibact: "A rischio la balneazione nelle località costiere più prestigiose d'Italia"

«Le linee guida del comitato tecnico-scientifico e dell’Inail sulle nuove modalità di esercizio della balneazione contengono, a nostro avviso, disposizioni immotivatamente restrittive che impedirebbero la balneazione, sul 70% della costa italiana». Lo affermano i presidenti di Sib-Confcommercio Antonio Capacchione e di Fiba-Confesercenti Maurizio Rustignoli in una lettera inviata a Flaminia Santarelli, direttore generale Turismo del Mibact.

Seguendo le indicazioni sulle attività di balneazione e di spiaggia formulate dal comitato tecnico-scientifico e dall’Inail, scrivono Capacchione e Rustignoli, «non si potrebbe di fatto esercitare la balneazione in tutte quelle spiagge che hanno una limitata profondità e ampiezza: a rischio ci sono le località più rinomate e prestigiose della costa italiana (dalla Liguria al Salento; dalla penisola sorrentina alla Sardegna; da Portofino a Capri; eccetera). È opportuno, quindi, che siffatte prescrizioni siano considerate puramente indicative e non vincolanti, permettendo alle Regioni di emanare disposizioni altrettanto efficaci ma più praticabili in quanto adeguate alle caratteristiche territoriali».

Queste, secondo i presidenti di Sib e Fiba, sono le disposizioni non condivisibili contenute nelle linee guida di Inail e comitato tecnico-scientifico:

  • la prenotazione, anche per fasce orarie, che non dev’essere obbligatoria ma facoltativa;
  • la registrazione con l’indicazione della postazione dovrebbe essere limitata solo per gli utenti non giornalieri;
  • il posizionamento delle attrezzature di spiaggia (5 metri per fila e 4,50 metri fra punti ombra) è eccessivo, potendosi garantire il distanziamento interpersonale desiderato di un metro attraverso 3 metri fra file di ombreggio e 3 metri fra punti ombra della stessa fila;
  • le attrezzature di spiaggia (lettini, sdraio, eccetera), ove non allocati nel posto ombrellone, dovranno garantire la distanza minima di 1 metro l’una dall’altra, essendo eccessiva quella di 2 metri;
  • le piscine all’interno dello stabilimento balneare potrebbero essere aperte con le stesse misure previste per le spiagge, sia in materia di distanze tra attrezzature, sia in materia di distanziamento sociale e vigilanza; così come le cabine con uso promiscuo, prevedendo un’adeguata igienizzazione;
  • i minori sono sottoposti esclusivamente all’obbligo di vigilanza dei genitori;
  • i giochi per bambini possono essere mantenuti a condizione che non diano luogo ad assembramenti;
  • le docce oltre che all’aperto, con garanzia di una frequente pulizia e disinfezione a fine giornata, possono essere anche al chiuso con all’interno la disponibilità di prodotti detergenti e strumenti usa e getta per la pulizia che ciascun cliente potrà fare in autonomia.

«È utile ricordare, infine, che la spiaggia e il mare costituiscono, da sempre, luoghi di salubrità fisica e psichica, per cui anche l’indice di affollamento indicato (1 utente per 6 metri quadri) è eccessivo rispetto a quello altrettanto efficace ma più ragionevole di 1 utente per 4 metri quadri», concludono Capacchione e Rustignoli.

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