Sib Toscana ha terminato uno studio nel quale, partendo dai valori immobiliari degli stabilimenti balneari in Italia attreverso i dati provenienti dal Ministero delle Infrastrutture, è stato calcolato l’eventuale danno economico derivante da ricorsi nei confronti del Governo Italiano aperti dai concessionari sui danni derivanti da leggi contrarie alla salvaguardia delle imprese balneari esistenti. Tale studio ha conteggiato il danno in capo ai concessionari in ben 32 miliardi di euro circa, e ha inoltre allegato una relazione tecnica sull’analisi della vera natura delle imprese balneari: il tutto è stato consegnato al Sib nazionale, ai componenti della giunta esecutiva Sib, ai vari capigruppo parlamentari e alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna.
«E’ evidente – ha dichiarato il Sib Toscana – che nel caso noi concessionari tutti dovessimo essere costretti ad intraprendere la via giudiziaria, le regioni dovranno tenere conto che il Governo passerà loro non solo i beni del demanio marittimo, ma anche tutti i contenziosi conseguenti alle nostre azioni legali. E’ quindi estremamente importante che le regioni, le quali prossimamente incontreranno assieme al Governo la Commissione Europea, si impegnino a trovare un accordo che soddisfi i diversi interessi degli operatori turistici balneari, delle Regioni e dello Stato, evitando così una sanguinosa stagione di contenziosi e di contestazioni».
Il Sib Toscana ritiene tuttavia possibile trovare un punto d’incontro tra tutti gli attori: tale obiettivo si puo’ raggiungere convincendo l’Unione Europea che il cosiddetto "mercato delle concessioni" è ormai esistente e consolidato, e quindi già regolamentato dall’interesse generale e dalle ferree leggi del mercato stesso. Il sindacato è dunque convinto che attraverso questo lavoro sia possibile trovare un ulteriore accordo sull’applicazione della legge sul federalismo demaniale senza stravolgerne gli intenti.
Fonte: comunicato stampa Sib Toscana
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