di Alex Giuzio
L’auditorium Sisto Neri non è bastato a contenere la folla accorsa all’incontro ‘Il futuro delle imprese balneari’, organizzato da Sib, Fiba, Cna Balneatori e Assobalneari dopo la manifestazione di protesta che questa mattina ha impedito per più di un’ora l’accesso alla fiera. La sala era gremita e ospitava più di mille persone; il caldo era tanto (sia per l’emozione che per il sovraccarico di persone) e un bagnino è anche stato colto da malore. Ma tutto ciò non ha pregiudicato il buon andamento dell’incontro, che anzi si è rivelato un enorme successo, una vittoria dei balneari che però non possono mollare l’osso proprio ora che mancano quaranta giorni alla scadenza ultima per recepire la direttiva Bolkestein.
C’è un po’ di spirito no global nei balneari che oggi hanno protestato: la rabbia è infatti contro le grandi imprese multinazionali che acquisterebbero le concessioni per omologare la spiaggia e rovinare l’ambiente costiero. Questa è stata la motivazione principale che ha condotto tutti i discorsi dell’incontro. Un forte senso di unità, dunque, dimostrata anche dal fatto che i presidenti dei vari sindacati hanno indossato tutti la stessa divisa, ovvero la tipica felpa rossa del bagnino di salvataggio (in cui la parola ‘salvataggio’ ha assunto un significato simbolico).
Il primo discorso è toccato a Riccardo Borgo, presidente Sib: «Non ‘è soluzione ai problemi se non ci uniremo tutti per salvare ogni singolo balneare». Borgo ha letto il documento unitario approvato ieri dai singoli sindacati, che lo presenteranno poi ai partiti politici, ai ministri e all’Unione europea. Tale documento parte da alcune premesse giuridiche che escluderebbero gli operatori balneari dalla direttiva Bolkestein, e conclude chiedendo la tanto desiderata deroga. Questi i punti salienti del discorso di Borgo: «Come balneari abbiamo investito sotto un contratto stipulato con lo Stato, perciò esigiamo che la Commissione europea tenga conto di questo. Anche i consumatori devono capire che bisogna manifestare per mantenere i servizi in spiaggia di cui hanno sempre goduto, ma in pochi lo hanno compreso. La piccola e media impresa è il cuore pulsante di questo paese, e lo dimostra il fatto che senza stabilimenti balneari rimarranno senza lavoro centomila persone».
Il presidente del Sib è stato interrotto più volte da calorosi applausi e da urla di incitamento. C’era ad esempio chi invocava un dibattito a ‘Porta a Porta’ per far conoscere la situazione delle spiagge a tutti gli italiani. Borgo si è meritato gli applausi, e ha chiuso con una frase piena di buoni propositi: «Manifesteremo a Roma, a Bruxelles e in ogni altro posto in cui sarà necessario. Sappiate che dietro a questo documento c’è il 95% del mondo balneare, pronto a far valere le proprie ragioni!». Con questa percentuale, Borgo ha voluto alludere alla conferenza di Oasi Confartigianato e Federbalneari, organizzata in contemporanea a quella degli altri sindacati. Tale incontro, intitolato "Il nuovo sistema demaniale marittimo dal 2016", partiva dal presupposto che non si può evitare la direttiva Bolkestein, ma bisogna accettare le aste, ponendo però dei paletti. Un’idea in contrasto con quella dei balneari, che infatti non hanno mancato di protestare durante l’incontro.
Ma i dibattiti non sono mancati nemmeno all’assemblea di Sib-Fiba-Assobalneari-Cna Balneatori. Alla fine del discorso di Borgo, infatti, un balneare ha gridato: «Bravi, peccato che per approvare questo documento ci siano voluti tre anni!». Alcune critiche sono arrivate anche dall’avvocato Laila Di Carlo: «Il documento unitario approvato dai sindacati è privo di carattere e giuridicamente debole, mentre avrebbe dovuto essere più deciso, e magari supportato dai pareri di alcuni autorevoli giuristi. Inoltre, sento la mancanza di un rappresentante unico che raccolga il consenso di tutte le sigle sindacali, e che sia l’unico interlocutore dei parlamentari che hanno già espresso il consenso alla causa dei balneari». Per leggere l’interessante intervento di Laila Di Carlo in versione integrale, clicca qui.
Anche Oreste Giannessi (Movimento Balneare) ha cercato di spronare i sindacati ad essere più decisi: «Lo spirito di unità dimostrato oggi è positivo, ma vi invito tutti a manifestare entro dieci giorni davanti a Montecitorio, incatenandoci per dire ‘No alle aste’. Solo i rappresentanti sindacali qui presenti sono in grado di portarci a tale atto, che è necessario per salvarci dalla morte».
Ma dopo questi momenti di critica, che hanno fatto nascere un po’ di indecisione e di divergenze nei balneari, ci ha pensato il carismatico intervento dell’assessore al turismo della Regione Liguria Angelo Berlangeri a ridare la carica ai mille presenti: «Sappiamo tutti che si può uscire dalla Bolkestein; manca solo la volontà politica», ha ripetuto più volte con convinzione l’assessore. «E se il governo ha davvero volontà, deve dimostrarcelo andando a Bruxelles a chiedere la deroga!». La lunga ovazione dedicata a Berlangeri ha dimostrato che i balneari hanno forza, unità e coraggio. E che possono arrivare alla vittoria finale.
Per leggere il testo del documento unitario, clicca qui
(Su Mondo Balneare torneremo a parlare dell’ultimo giorno di Sun a partire da lunedì, pubblicando i comunicati di tutti i sindacati, i video degli interventi e tanto altro materiale. Intanto potete prendere visione delle foto dell’assemblea cliccando sulle anteprime qui sotto)
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